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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

SITI CONTAMINATI

Domanda
Serbatoi interrati contenenti gasolio da riscaldamento: dovendo procedere alla rimozione e sostituzione di una serie di serbatoi interrati (da 20-30 anni e probabilmente con perdite) ,si chiede di conoscere, qualora previsti, l’iter dei relativi procedimenti di competenza dell’ARPAS.
Risposta
L'ARPAS, su richiesta della Provincia, autorità competente, entra nel procedimento di bonifica del sito nella fase di validazione dei dati ai sensi dell’articolo 242 del Decreto legislativo 152/2016.
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Domanda
Relativamente ad un serbatoio carburanti installato in una caserma nel 1979: si chiedono informazioni per valutare l’opportunità di una sua sostituzione oppure continuare con le ordinarie manutenzioni. Nello specifico conoscere sia le normative nazionali/regionali che, eventualmente, definiscono un limite di vita del serbatoio carburanti sia il procedimento da seguire qualora sia necessario/prescritto sostituirlo.
Risposta
Buona parte della normativa inerente la gestione dei depositi e serbatoi carburanti, compreso il CPI, fa capo ai Vigili del Fuoco.
Dal punto di vista ambientale, pur non specifico per la regione Sardegna, si segnala il documento
LINEE GUIDA SUI SERBATOI INTERRATI del 2013 dell’ARPA Lombardia.
Dal documento si può evincere che Riguardo alle norme di livello nazionale, considerato che lo stoccaggio interrato di sostanze pericolose costituisce un evidente fattore di rischio ambientale, in particolare di contaminazione del terreno e delle acque superficiali e sotterranee, il tema viene inquadrato nell’ambito delle disposizioni in materia di stoccaggio di sostanze pericolose, di deposito e smaltimento rifiuti e di bonifiche, secondo quanto previsto dalla parte IV del D.lgs. 152/06 e s.m.i.”
Trattandosi di un serbatoio molto vecchio, in primis andrebbe comunque effettuata una prova di tenuta del serbatoio e in seguito potrebbe essere utile una sua dismissione e sostituzione. In tal caso è necessario "che la dismissione di un serbatoio interrato sia accompagnata da accertamenti sull’integrità dell’impianto e/o indagini ambientali, volti a verificare la sussistenza di eventuali passività ambientali indotte dalla presenza degli stessi: contaminazioni delle matrici acqua, suolo, sottosuolo, derivanti da perdite sistematiche od occasionali, per lesioni del manufatto, scorretto utilizzo o eventi accidentali.

L'alternativa, ovvero la manutenzione, dovrebbe essere condotta secondo procedure che garantiscano comunque una corretta messa in sicurezza del serbatoio.