Inquadramento amministrativoServizio Territoriale di afferenza: Nuoro
Sede del complesso: F.D: di Montes (Comune diOrgosolo)
Telefono/Fax: 0784 201521
Dettagli sul complessodirettore: Dott.ssa Tiziana Boi
direttore dei lavori per i cantieri di Dorgali ed Oliena: dott. Giuseppe Casula, cell. 328.0280754
Unità gestionali di appartenenzaForeste DemanialiMontesCantieri ForestaliCedrino LanaittoIseriSa PrunaDescrizione generale del complesso Il territorio è di natura e conformazione molto varia.
Dal punto di vista
idrografico è costituito da corsi d’acqua a carattere prevalentemente torrentizio, i principali sono: il fiume
Cedrino, il
rio Flumineddu e il
rio S’Alineddu.
Il rio Flumineddu precipita in un inghiottitoio nei pressi di
Badu Osti per riapparire nella sorgente di
Su Gologone.
Nonostante la massiccia presenza antropica in questo territorio si osserva una
notevole varietà di habitat, che concorre assieme ai caratteri stazionali (fisiografia, orografia, meso e microclima, substrato pedologico) a diversificare gli ecosistemi e a promuovere la biodiversità.
La formazione forestale più diffusa è
la lecceta, che costituisce nelle aree del Supramonte (dove trova il suo
optimum climatico)
una foresta d'alto fusto plurisecolare unica nel bacino del Mediterraneo per estensione (oltre 1000 ha), fisionomia, caratteristiche ecologiche e paesaggistiche.
Su ampie zone del Supramonte, a seguito di
ripetuti incendi e passate utilizzazioni boschive irrazionali, la foresta di leccio ha lasciato il posto a stadi di degradazione più o meno accentuati, che vanno dalle formazioni a macchia nei suoi diversi aspetti (macchia foresta, alta, bassa) alla gariga, fino ad arrivare agli estremi della roccia affiorante, soprattutto nelle aree a maggior pendenza dove è stata maggiore l'azione erosiva delle acque meteoriche.
Lungo i torrenti ed in vicinanza delle sorgenti si incontra la tipica
vegetazione riparia a prevalenza di ontano nero e salici, oltre a tasso, agrifoglio, acero minore. Nelle zone rupestri e di vetta è ancora da segnalare la presenza di
una flora ricca di specie endemiche e rare nonché di arbusti montani prostrati.
Nelle zone, su substrato scistoso, si trovano invece
estesi rimboschimenti realizzati a partire dagli anni '50 e sino ad oggi, a base di conifere (
Cedrus atlantica, Pinus pinaster e nigra) pure o in consociazione con leccio, roverella ed altre latifoglie (quercia rossa, ciliegio, ontano napoletano, castagno, frassini etc.).