Inquadramento geografico e amministrativoProvincia: Olbia-Tempio
Comune: Berchidda
Superficie: 3605 ha
Telefono uffici: 079.704917
Descrizione generaleUn paesaggio suggestivo, caratterizzato dai graniti che originano una morfologia accidentata e molto movimentata: grandi massi che sembrano essere in equilibrio precario, bizzarre forme di erosione, cavità e grotte più o meno ampie "allargate" a volte dall’uomo per poterle usare come ricovero per sè e gli animali. Le stesse cime rocciose su cui ancora volteggiano l’
aquila reale e la più rara aquila del Bonelli, gli stessi fitti boschi dove si nascondono nelle cavità dei tronchi il
gatto selvatico e la
martora. Boschi un tempo abitati anche da cervi e daini, poi estinti a causa dell’uomo, che torneranno liberi su questi monti grazie all’uomo.
All’interno della foresta, a
Littu Siccu, si trovano ancora tracce di antichi insediamenti umani (come gli
stazzi nelle località
Pedru Fadda e
Fighizzola.
VegetazioneLa macchia più evoluta, a erica e corbezzolo, ricopre la maggior parte della foresta ma, dove i suoli sono più profondi, la lecceta riprende il sopravvento.
Nei valloni più freschi e riparati,
al leccio si accompagnano l’orniello e qualche elemento di agrifoglio. Nei versanti più soleggiati e caldi, invece, ritroviamo ancora i segni delle trasformazioni compiute dall’uomo: i boschi di sughera hanno sostituito l’originaria lecceta e ormai, anche per gli interventi di ricostituzione boschive e per i rimboschimenti, la sughera si sta affermando come specie dominante. Le diverse formazioni dipendono dalle vicende del passato e dalla variabilità delle condizioni climatiche e pedologiche: si tratta in generale di vegetazione determinata dai frequenti incendi e dal pascolo caprino continuativo. Attualmente l'assenza di questi due fattori determina un processo di
ricostituzione naturale in cui la macchia è rappresentata in tutti gli stadi evolutivi. Dove i suoli sono più evoluti e l'esposizione favorevole sono presenti dei lembi di
sughereta maturaAltre formazione di significativo interesse sono quelle del
pioppo tremulo (a
Monte Longheddu) e di
pino marittimo del Limbara (località Carracana).
Attività culturali e ricreative ed escursionismoLa foresta rientra all’interno del circuito
lnforesta: un sistema di educazione ambientale che ha scopo prioritario di articolare l’attività di informazione, divulgazione, sensibilizzazione ed Educazione Ambientale, assicurando strutture stabili, personale qualificato, e proposte didattiche basate sulla possibilità di acquisire "esperienza" direttamente in campo.
Un altro progetto in corso è la realizzazione dell'
Arboreto Mediterraneo del Limbara: un giardino botanico di alberi ed arbusti con le sue rappresentazioni evolutive ecologiche e geografiche ed il suo edificio, interessante struttura di architettura moderna articolata in tre volumi realizzati con setti in cemento armato rivestiti in granito e collegati da una struttura metallica in acciaio inox.
Storia, musica e natura convivono negli ambienti granitici del Limbara: un richiamo ad accostarsi alla natura con discrezione e voglia di vedere “oltre”: è cosi che il Limbara è diventato il cuore di diverse manifestazioni culturali. Ci si può incontrare nell’
ecomuseo di Arte e Natura di Semida, nel bel mezzo del bosco lungo un sentiero attraverso corbezzoli secolari, ed a metà estate, tra queste rocce e questi boschi si fa musica con
Time in jazz nel celeberrimo
concerto all'alba.
Nella primavera è possibile inoltre ammirare le numerose specie colorate che popolano il
Giardino delle Farfalle.
Aspetti climaticiLa stazione termopluviometrica più vicina alla zona in è quella di
Valliciola, posta ad un'altitudine di circa 1.000
m.s.l.m.. Sono mediamente 105 i giorni piovosi. La temperatura media annua è di 10,3° C, quella del mese più freddo inferiore a 3° C e quella del mese più caldo inferiore a 20° C.
L'escursione termica annua è sui 16,8° C. e perciò si tratta di un c
lima sub-umido di tipo mediterraneo.
Aspetti geopedologiciIl substrato geologico è costituito da
graniti che danno origine a una morfologia accidentata e suggestiva dal punto di vista paesaggistico: infatti l'azione erosiva degli agenti atmosferici modella le forme in
tafoni,
acrocori etc.
Nelle situazioni meno evolute con affioramenti di roccia nuda il suolo è limitato a piccole aree nelle quali è garantita una certa copertura vegetale, questi si presentano poco profondi e ricchi di scheletro. Nelle aree dove la vegetazione ha esercitato una maggiore protezione ed assume un maggiore sviluppo i suoli si presentano più evoluti anche se lontani da una situazione di maturità. Nelle aree dove si è conservato il bosco di leccio si riscontrano suoli più evoluti è più profondi.
Galleria fotografica
Come si raggiungeRaggiungere il paese di Berchidda percorrendo la
S.S. 597 Sassari-Olbia oppure la
S.P 62. L'ingresso alla foresta demaniale dista circa 3 km dal centro abitato: dalla centrale
piazza del popolo seguire le indicazioni per l'
Ufficio Forestale (vecchia denominazione dell'attuale
complesso forestale di gestione Ente Foreste) fino alla bacheca che indica l'ingresso sud della foresta ove è presente un punto informazioni. La velocità all'interno delle piste forestali, quando aperte al traffico veicolare, non deve superare i 20 km orari.
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