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FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA
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Iseri
Ultimo aggiornamento: 27/04/2010

Il cantiere ha una superficie di circa 1848 ettari ed è pervenuto in gestione all' ex A.F.D.R.S. a seguito di convenzione stipulata col Comune di Orgosolo nel 1993.
Inquadramento geografico e amministrativo
Provincia: Nuoro
Comune: Orgosolo
Superficie: 1848 ha

Descrizione generale
Il complesso di Iseri, della superficie di circa 1848 ettari, è pervenuto in gestione all' ex A.F.D.R.S. a seguito di convenzione stipulata col Comune di Orgosolo nel 1993. Il perimetro, costituito da più corpi, nella cartografia I.G.M.I. in scala 1:25.000 ricade nel foglio 517 sez. IV Funtana Bona e sez. III Talana. La quota più alta della foresta è rappresentata da P.ta "Mandra de Caia" (1401 m s.l.m.), quella più bassa, intorno ai 630 m s.l.m., sul fiume Cedrino.

Aspetti geologici
Per quanto riguarda l'aspetto geologico il complesso è sostanzialmente interessato da calcari mesozoici, scisti e quarziti del paleozoico.

Aspetti climatici
Il clima dell'area in esame è semicontinentale con inverno umido e moderatamente freddo ed estati moderatamente calde ed aride, il regime pluviometrico è di tipo IAPE.

Inquadramento fitoclimatico
Fitoclimaticamente la zona si può inquadrare nel Lauretum 2° tipo-sottozona fredda e nel Castanetum, sottozona calda del Pavari.

Aspetti vegetazionali
La vegetazione di gran parte dell'area rientra nel climax delle foreste di leccio e sono riferibili all'orizzonte freddo - umido delle foreste montane di Quercus ilex, mentre le zone a quote più basse sono ascrivibili all'orizzonte mesofilo della foresta di Quercus ilex.
L'attuale paesaggio forestale è caratterizzato da diverse formazioni forestali che si possono così sintetizzare:
- Foresta di leccio la tipologia forestale più diffusa, generalmente localizzata nei compluvi, prevalentemente costituita da cedui più o meno invecchiati e da lembi di fustaie irregolari, nel passato percorsa da incendio e sottoposta ad utilizzazioni indiscriminate. Si tratta di formazioni boschive tendenzialmente biplane, con netta prevalenza di leccio nel piano superiore e di elementi minori della macchia in quello inferiore. Sono presenti in gruppi sparsi ginepro rosso, acero minore, sporadici tassi. Nelle zone esposte a nord talvolta si hanno rare introgressioni di roverella.
- Macchia mediterranea medio-alta (macchia-foresta) si tratta in genere di formazioni secondarie conseguenti ad azioni antropiche che rappresentano uno stadio di degradazione della lecceta preesistente. Sono formazioni fitte e impenetrabili che superano i tre quatto metri di altezza, a struttura pluristratificata, formata in prevalenza da leccio, Arbutus unedo e Erica arborea.
- Macchia bassa prevalentemente a erica arborea variamente accompagnata da corbezzolo e ginepro coccolone, sporadico biancospino, talvolta à densità ridotta. Questo tipo di macchia è diffuso su superfici sovrautilizzate (sovrapascolamento e incendi) e rappresenta uno stadio di degradazione della macchia alta e delle formazioni più evolute.
- Gariga cespugliata è il risultato del degrado ancora più intenso delle precedenti tipologie. Le specie che la caratterizzano sono ginestra corsica, timo, elicriso, santolina, teucrio talvolta con presenza di erica e perastro in forma arbustiva.
- Steppa a terofite localizzata in situazioni morfologicamente difficili (sassaie, rocciai).
- Formazioni riparie con nuclei sporadici di ontano nero, salice e rari agrifogli.
- Rimboschimenti si tratta di giovani rimboschimenti realizzati prevalentemente su quelle aree marginali o interessate da macchia bassa, notevolmente degradate per azione antropica. La superficie totale ammonta a circa 80 ettari e le specie utilizzate in consorzio misto sono: leccio, roverella, ed in misura minore castagno, noce, acero, ciliegio, carpino.
- Aree a pascolo si tratta di aree generalmente sovrapascolate da ovini e bovini, che insistono su zone a morfologia pianeggiante e lungo i corsi d'acqua. Al fine di contemperare le esigenze anche della componente pastorale presente nel territorio, circa 12 ettari di queste aree sono state interessate da interventi di miglioramento pascolo. Oltre alle operazioni prettamente agronomiche su questi prati pascolo sono state messe a dimora "latifoglie" nobili protette singolarmente con gabbia in rete metallica e sylvotubex. Attualmente la parte più cospicua degli investimenti nel cantiere verte sui proficui interventi di ricostituzione boschiva in quanto, pur avendo tentato tutte le vie di mediazione con la componente pastorale, non si è ancora riusciti a redimere la situazione conflittuale e ad integrare l'attività silvana con quella armentizia. Si rileva che, nonostante le ripetute denuncie, alla data odierna gravitano nel territorio in concessione numerosi capi di bestiame e che nessun pastore ha mai pagato la fida pascolo, che ripetutamente vengono effettuati danni e furti a carico delle chiudende di sezionamento dei prati pascolo e di quelle a protezione dei giovani rimboschimenti e che addirittura all'apertura del cantiere sono stati compiuti gravi atti vandalici contro i Kamo che erano adibiti alla preparazione meccanica del terreno per rimboschimento.

Documenti correlati
Mappa del Cantiere Forestale
Consistenza organica personale operaio Cantiere Forestale di Iseri [file .pdf]