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Il mercato del carbonio
Vista dalla vedetta Conca Mraxi
Ultimo aggiornamento: 17/04/2014

Nuove opportunità provengono, per i gestori forestali, dalla compravendita di quote di CO2. In Veneto e Friuli Venezia Giulia i primi concreti mercati locali con aste svoltesi nei mesi scorsi per le vendita dei crediti di carbonio provenienti dalla gestione forestale certificata.
Il mercato del carbonio: prospettive economiche per le attività agroforestali
Fra le strategie del Protocollo di Kyoto vi è quella di considerare le foreste quali mitigatori delle emissioni di anidride carbonica: negli anni, ciò ha fortemente incrementato l'interesse per i crediti di carbonio da attività forestali su scala globale e la nascita di mercati del carbonio: si tratta di strumenti di politica economica per ridurre le emissioni di gas serra, utilizzati congiuntamente ad altre politiche (tassazione delle emissioni o carbon tax, regolamenti pro-tecnologie a bassa produzione di gas serra, etc.) e consistono nella compravendita di permessi di emissione ("crediti" di carbonio) che possono essere distribuiti da un soggetto terzo o generati da progetti di "sequestro" o abbattimento della CO2 (quindi dalla gestione forestale). Anche in questo senso, dunque, le foreste hanno un "valore economico".
Un esempio italiano di asta di quote di CO2 (mercato locale del carbonio) è quello del progetto CARBOMARK portato avanti dalle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, che ha già dato luogo, in questi mesi, alle prime aste di crediti di carbonio provenienti dalla gestione forestale certificata (prezzo a base d'asta: 30€ per Tonnellata di CO2, IVA esclusa, per una quantità complessiva di 317 T di CO2 prodotte nel solo comune di Mel, nel Bellunese). In una esperienza simile, pochi mesi fa, allo stesso prezzo sono state vendute altre 300 T provenienti da poco meno di 3000 ettari di boschi certificati PEFC: in pratica, quindi, ogni ettaro di bosco produce, periodicamente, 1€ di credito di CO2 vendibile sul mercato.
La sola gestione forestale dell'Ente Foreste della Sardegna (oltre 222.000 ettari) dunque, vale potenzialmente almeno 220.000€ annui in questo mercato.

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