Gli organismi che vivono in un determinato ecosistema si sono adattati al loro ambiente di vita: quando mutano sensibilmente le condizioni ambientali, anche le comunità viventi si trasformano. I cambiamenti possono portare alla comparsa o alla scomparsa di una data specie oppure alla variazione della densità e della struttura di popolazione, del ciclo e delle funzioni vitali.
Data questa premessa è facile intuire come, pur avendo radici profonde nell’ecologia e nella storia naturale, la scienza della bioindicazione sta conoscendo in questi anni un notevole sviluppo in risposta alle problematiche di sostenibilità ambientale. Si intende infatti come bioindicatore un organismo o un sistema biologico usato per valutare una modificazione della qualità dell’ambiente. Secondo i casi il bioindicatore potrà essere una comunità, un gruppo di specie con comportamento analogo, oppure una porzione di organismo, come organi tessuti cellule o anche una soluzione di estratti enzimatici.
In questo caso presentiamo un tabella che classifica le specie indicatrici della Sardegna, cioè specie vegetali di ben precisi contesti ambientali utilizzate per dedurre particolari caratteristiche ecologiche di una stazione o di un appezzamento.
Nella tabella, scaricabile in formato .Pdf, le specie sono state suddivise in 3 principali categorie. Le discriminanti sono il tipo di suolo in cui sono presenti, la ricchezza del suolo stesso e, infine, sono state descritte le specie pioniere, cioè quelle piante capaci di colonizzare i terreni grezzi.
Per ogni pianta è presente il nome in latino, in italiano e le varie denominazioni dialettali sarde.
Consulta i documentiTabella sulle specie indicatrici
