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Itinerario6: Cardaxius - Codula del Sud
Tempio di Antas
Ultimo aggiornamento: 01/02/2010

Numerose sterrate si snodano tra paesaggi che alternano fitta vegetazione aa promontori aspri e semidesertici, per attraversare infine una delle più suggestive meraviglie della Sardegna: la strettissima e profonda gola del rio Gutturu Cardaxius.
Dati tecnici
Escursionisti: Roberto Zedda, Roberto Fornea, Claudio Figus

Livello percorso DIFFICILE
Base di partenza S. Angelo
Tempo di percorrenza ore 5-5.5
Pedalabilità 99%
Percorso inverso 98%
Riferimenti cartografici IGM F. 546 - sez. II-III - I.G.M. F. 555 - sez. I-IV

Quota di partenza m slm 500
Massima quota raggiunta m slm 580
Dislivello m 1230
Max. p% media salita p = 13%
Max. p% media discesa p = 12%

Lunghezza km 60
Salita km 19
Discesa km 20.5
Piano (±3%) km 20.5

Strada asfaltata km 10
Strada sterrata km 27
Sentiero tratturo km 20.5
Single track km 2.5

Come si arriva
Il tracciato si articola nei territori comunali di Buggerru e Fluminimaggiore, dove si trova S.Angelo, piccola frazione e base del giro, raggiungibile lungo la S.S. 126 Km.

Quadro ambientale
L'area dell'escursione si trova in una delle zone più amene e selvagge dell'Iglesiente, il vasto territorio compreso tra la pianura del Campidano e la costa occidentale e delimitato a Sud dal territorio del Sulcis caratterizzato da rilievi montuosi che superano i 1000 metri slm. tra cui spicca il "Monte Linas" con 1236 metri slm. Il tracciato si articola nei territori comunali di Buggerru e Fluminimaggiore, dove si trova S.Angelo, raggiungibile lungo la S.S. 126 Km. Il Percorso è lungo 60 km ed è caratterizzato da sterrate che si snodano tra paesaggi che cambiano repentinamente dalla fitta vegetazione ai promontori aspri e semidesertici, per attraversare infine una delle più suggestive meraviglie della Sardegna; la strettissima e profonda gola del rio Gutturu Cardaxius

Descrizione del percorso
Lasciate le macchine nella piccola frazione di S.Angelo, con il casco in testa ben allacciato ed i freni ok, risaliamo lungo la S.S. 126 sino al passo "Genna Bogai" (550 m.). Svoltiamo a sinistra per un sentiero sterrato che ci conduce lungo il fianco di un rilievo montuoso che sovrasta la suggestiva vallata del Tempio di Antas ben visibile in lontananza. Il sentiero diventa spesso single track a causa della vegetazione, sino al bivio che ci immette sulla strada proveniente dalla frazione di S. Benedetto. Svoltiamo a sinistra e ci troviamo nella zona mineraria di Malacalzetta che lasciamo alle spalle per risalire lungo una comoda sterrata che, dopo la località di Baueddu, ci conduce nei pressi del M.te Rosmarino e, in prossimità di una curva a destra, scorgiamo uno stretto sentiero che, dietro una catena metallica, si snoda nascosto nella stretta vegetazione. (Foto 1) Si tratta di un meraviglioso single track che, fra tratti tecnici e passaggi stretti e spettacolari, si innesta sul sentiero che costeggia il Rio Maccioni proprio alle pendici delle impressionanti pareti rocciose del Monte Pubusinu. Il sentiero si snoda in leggera discesa in un paesaggio da favola, dove il sole filtra con diffcoltà attraverso una vegetazione di un verde rigoglioso e noi ci divertiamo ad attraversare i numerosi guadi che attraversano il percorso. Dopo aver superato un cuile con tanto di numero civico(!), attraversiamo la stretta gola della grotta di Gutturu Pala, che si apre con una enorme voragine sulla parete quasi verticale. Giungiamo cosi all'incrocio con la sterrata che, proveniente da Arenas, svoltando a sinistra ci porta verso la S.S. 126 nei pressi di Fluminimaggiore. Giunti a pochi metri dal bivio con la Statale non mettiamo le ruote sull'asfalto, ma svoltiamo a sinistra per un sentiero che costeggia per diversi chilometri la nera striscia di asfalto, per poi piegare a sinistra sino alle "Grotte di Su Mannau". Lì facciamo una breve sosta per poi ripartire lungo la strada asfaltata che ci riporta verso le S.S. 126, dove svoltiamo a sinistra. In realtà si passa sotto e si prende la direzione per Iglesias, in pratica in salita. Dopo 3 Km. giungiamo alle miniere di Candiazzus dove svoltiamo a destra per una sterrata che sale in modo deciso sino al C.le Sanna, dove la pendenza si riduce un pò. Superiamo un incrocio tenendo la destra per poi scollinare poco prima di un trivio dove seguiamo la sterrata di mezzo, la più larga che piega un pò a sinistra, tralasciando i sentieri che svoltano decisamente a sinistra ed a destra. Dopo alcuni chilometri di veloce discesa, i nostri occhi vengono improvvisamente riempiti da un panorama stupendo (Foto 3).

Siamo a quota 350 circa e stiamo attraversando una zona piuttosto aspra e selvaggia ed il contrasto con i colori verdi del litorale di Portisceddu è ancora più forte e ci distrae dalla discesa, resa impegnativa dal fondo un pò sconnesso. Proseguendo nella discesa scorgiamo il porto ed il centro abitato di Buggerru, un paese sorto ai piedi di un promontorio montuoso che domina sul mare. Attraversiamo le strade della cittadina sin quasi al porto per poi svoltare a sinistra per uno stretto sentiero che si inerpica con alcuni tornanti al di sopra delle alte scogliere che sovrastano di oltre 100 metri il mare. Percorriamo un breve tratto di sterrata per poi immetterci sulla strada asfaltata che collega Buggerru a Gonnesa ed Iglesias passando per Masua e Nebida. Dopo un tratto di asfalto superiamo un bivio sulla destra che conduce alla splendida insenatura di Cala Domestica, per poi svoltare poco dopo sulla sinistra e proseguire tenendo la destra lungo una sterrata che sale leggermente in direzione dei promontori che si ergono di fronte a noi.

(Foto 4) In breve tempo la pendenza aumenta mentre il percorso si infila attraverso la montagna seguendo il rio Gutturu Mannu che nel tempo ha scavato una gola strettissima e molto profonda, caratterizzata dalle colorazioni grigie delle rocce e dal rigoglioso verde della vegetazione. Dobbiamo dire sinceramente che, dopo aver fatto tante escursioni ed aver visto tanti posti veramente belli, non pensavamo di trovarci in uno spettaccolo così incredibile. Pedaliamo in salita, ma i nostri occhi e la nostra mente sono rapiti da uno spettaccolo della natura talmente straordinario da lasciarci a bocca aperta. Se non fossimo sicuri di essere nell sud della Sardegna, potremmo pensare di aver sbagliato strada e di essere finiti nel Supramonte cosi ricco di gole e codule scavate dai fiumi nel corso dei millenni. Possiamo dire di essere nella codula del Sud!

Dopo alcune deviazioni minori, si giunge ad un evidente bivio in prossimità della Miniera di S. Luigi. Svoltiamo a destra per proseguire lungo la gola, ma svoltiamo ancora a destra per un improbabile sentiero che poco oltre diventa un po' più praticabile sino ad incrociare la comoda sterrata che, a sinistra, conduce alla località di "Grugua". Raggiunti i vecchi fabbricati, svoltiamo a destra dove inizia una discreta salita che ci riporta oltre i 500 metri di quota per percorrere una lunga serie di curve che dopo diversi chilometri ci riportano sopra la frazione di S.Angelo che raggiungiamo svoltando a sinistra su un ripido sentiero che, a vista, ci conduce alle case che scorgiamo proprio di fronte a noi.

Galleria fotografica
Cardaxius - Foto 1 - Lasciata la larga, comoda e noiosa sterrata nei pressi del monte Rosmarino, percorriamo un bellissimo single track che si inoltra nella vegetazione.Cardaxius - Foto 2 - Il sentiero che segue il percorso del riu Maccioni è sicuramente uno dei più belli e caratteristici della zona.Cardaxius - Foto 3 - Una vista talmente bella da lasciarti a bocca aperta, resa ancora più affascinante dal contrasto con il paesaggio precedente. Cardaxius - Foto 4 - Se ci fosse un elenco delle meraviglie naturali della Sardegna, questo sarebbe sicuramente catalogato tra le prime.albero nel MarganaiUn percorso di Mountain-bike e il mare di BuggerruMountain-bike a Buggerru


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