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FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA
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Da Santa Reparata a Sos Littos-Sas Tumbas
La Punta Tepilora, alla base della valle di Sos Littos-Sas Tumbas.
Ultimo aggiornamento: 21/01/2010

Una giornata dedicata ad un'escursione dall'elevato valore naturalistico. La foresta di Sos Littos- Sas Tumbas è caratterizzata infatti dalla presenza di numerose specie di sicuro interesse, su tutte l'Aquila reale.
Dati tecnici
Durata: otto ore
Chilometri da percorrere: 23,4
Dislivello in salita: 500 metri
Dislivello in discesa: 660 metri
Riferimenti cartografici: Carte IGM 1:25000, F° 461 Sez. II - Alà
dei Sardi; F° 462 Sez. III - Piras

Quadro storico-ambientale
La foresta di Sos Littos- Sas Tumbas è caratterizzata dalla presenza di formazioni vegetali e specie faunistiche di elevato valore naturalistico. Fra queste ultime si segnalano popolazioni di daini, cinghiale, volpe, gatto selvatico, martora, lepre sarda, donnola, mufloni. Ma dal punto di vista faunistico l’elemento di maggior interesse è dato dalla presenza dell’aquila reale, il cui sito di nidificazione è localizzato nei pressi del Monte Tepilora. Non è comunque difficile avvistare il falco pellegrino, lo sparviero e la poiana.

Descrizione del percorso
Dalla Casa Addis si ritorna ad W del tancato, saltandolo e immettendosi nel viottolo spalleggiato da muri a secco. Si procede a S per 500 m, entrando nel santuario campestre (novenario) di Santa Reparata. Dal santuario si va a SE per 400 m innestando sulla S.S. 389 (quella di Monti-Buddusò-Correboi). Totale 900 m. La attraversiamo e prendiamo a E una rotabile che in 1 km porta a una cava. Da lì a un’altra cava verso E c’è 1 altro km, da fare però su pascoli fuori sentiero. Per non sbagliare orientamento, basta portarsi un po’ a S trovando il rio Serche (o Mannu) e tenendosi lungo la sua sponda N sino alla cava. La cava sta accanto a un’emergenza rocciosa, e nei pressi c’è un ovile recintato dal quale, superato il muretto, parte una pista che in 200 m collega al cancello, al dilà del quale c’è la rotabile a fondo naturale collegante il rio Mannu a Janna de Sèrcula. Puntiamo ora a Janna ’e Sercula ad E (lontana 4,5 km) sulla rotabile. Tocchiamo q. 621 e poi giungiamo a S’Ena Boltutto dove c’è un ovile (km 1,5). Procediamo a NE per 900 m a Funtana Ciuannespe (q. 643) dove c’è un altro ovile. Da qui risaliamo gradualmente per 1 km a E, poi in piano 1 altro km, quindi risalendo leggermente per 700 m tocchiamo il confine Buddusò/Alà a Janna ’e Sercula (4,5 km dalla cava + 3 = totale 7,5). Al confine (q. 672, il punto più elevato nei dintorni) ci troviamo in un visibile ampio intreccio viario dal quale occorre districarsi facendo il punto.
a) Quel viottolo rotabile a N proviene da Alà (campo sportivo) via Làttari dove c’è una sorgente (la pista è asfaltata da Alà a Làttari).
b) La via Alà-Làttari-Sèrcula fiancheggia per qualche centinaio di metri il confine a S di noi prima d’inoltrarsi definitivamente in quel di Buddusò per poi scendere a M. Corvos, a M. Longu, a S’Enattu Longu da dove, prendendo a E, porta alle sorgenti del Tirso.
c) Dalla stessa direttrice Alà-Làttari-M. Corvos si diparte a sn, poco più a S di Janna de Sercula, una pista forestale che in 500 m porta a una casa della SARFOR (Sarda Forestale) tinta di verde (loc. Janna Làccana), la quale domina un laghetto antincendio superabile dal lato N su una pista che va a collegarsi in circa 1200 m a quella che ora descriviamo. Quest’ultimo è l’itinerario su cui proseguiamo. Di fronte a noi, guardando a E, la nostra rotabile a fondo naturale prosegue, traversando il fondo d’un rio (q. 647), secondandolo sulla dx per 200 m, quindi risalendo lievemente a q. 655 e ridiscendendo dolcemente a N di Funtana Donadu dove c’è un bivio: - a sn, la rotabile naturale attraversa il rio principale e risale entrando in una tanca cancellata, spesso chiusa, entrati nella quale si declina in 1 km a Su Degànu (= ‘il Decano’), a q. 617, poi si attraversa un rivolo e si risale a Buldìa (q. 637). Da qui in 300 m siamo a un ovile con due casette (q. 650), dove innestiamo con l’itinerario proveniente direttamente da Alà (attenzione: invece di transitare per Su Deganu, si può arrivare a N alle quattro casette di Corro e proseguire a NE sino a Punta Nurattolu, dove innestiamo con l’itinerario proveniente direttamente da Alà);
- a dx (variante da noi scelta perché più semplice), l’altra rotabile naturale attraversa il rio affluente, risale e va a scendere ripida a Sos Rocchiles, sino a che, traversato il rio Altàna,
1. risale ripida a Buldìa (q. 637) innestandosi sull’itinerario proveniente da Alà; oppure
2. (questo è l’itinerario da noi scelto) dopo aver attraversato il rio Altàna, percorriamo il rio stesso sulla sponda sn per 1 km (sino a q. 510) dove lasciamo a sn la risalita rapida per l’ovile di Buldia preferendo (se d’estate o in periodo siccitoso) saltare il fiume, percorrere la sponda dx per 250, riattraversarlo e percorrere così un sentiero per quasi 3 km sino all’innesto con la carrareccia discendente a sn dalle varianti descritte più su (compresa l’importante variante Alà-Lodè). Da Janna ’e Sercula abbiamo percorso 8 km + 7,5 dall’agriturismo: totale 15,5.
Ora la carrareccia diviene di colpo sentiero. Esso si fa posto tra la vegetazione del fondo, sulla sponda sn del rio. Da Sos Sonorcolos gli incendi non riescono a discendere le pendici e, come in ogni area sub-golenale, ci ritroviamo nella foresta intatta, tra querce, liane, macchia alta, rovi. Questi ultimi crescono bene perché da Sas Puntas decorrono due ruscelli con relativo corteggio di selva fitta. E non a caso la sponda è chiamata Ruosu (roveto). Facciamo circa 2700 m un po’ alti sulla sponda del rio sinché la mulattiera dirama a valle nel luogo dove la golena s’allarga. Scendiamo ad Adu su Ruosu (‘il guado del roveto’) e traversiamo su grossi sassi. Siamo entrati nella provincia di Nuoro (comune di Bitti). Risaliamo ora sino a Janna de Tandaule (q. 472), superando nel mentre un piccolo rio (km 0,7 + 2,7 + 15,5 = 18,9). Qui c’è un bivio, utilizzabile d’ambo i bracci.A sn si va al vicino posto-tappa della Caserma Forestale, diritti (a dx) si procede sino a reinnestarsi con la variante sinistra e poi sino al successivo posto-tappa di Lodè.

Variante destra
Continuiamo diritti discendendo gradatamente con rigoroso orientamento E nella Badde d’Eramita, tralasciando a dx una pista secondaria; dopo 1,3 km troviamo una fonte e una piazzuola di ristoro. Discendiamo ancora per 1,7 km guadando a sn il rio (q. 230) dopo aver tralasciato a dx una pista secondaria. Dopo 600 m tralasciamo a dx un’altra pista secondaria e dopo 800 m abbiamo a sn la seconda deviazione per la Caserma Forestale (tot. km 4,5), che tralasciamo; discendiamo ancora per 700 m e passiamo nuovamente sulla sponda dx del rio in corrispondenza d’una casetta diroccata servita da pista retrograda a dx. Procediamo per 1,3 km tralasciando a dx e a sn tre piste secondarie, trovando un bivio pari-rango e, procedendo sul ramo dx. Riceviamo infine da sn l’innesto proveniente dal posto-tappa della Caserma forestale (totale bretella km 2 + 4,5 = 6,5).

Variante sinistra
Risaliamo gradatamente su pista verso NNE procedendo per 2,5 km sino a Sas Murtas; tralasciamo a sn il laghetto antincendio e a dx la pista pari-rango che innerva la parte centrale della foresta demaniale.Ora discendiamo gradatamente per 2 km sino a q. 307 dove si trova il posto-tappa della caserma forestale “Gianni Stuppa” (km 4,5 + 18,9 = 23,4 dall’agriturismo di S. Reparata). Siamo al centro del demanio forestale di Sos Littos-Sas Tumbas.

Un piccolo approfondimento
Sos Littos-Sas Tumbas: il primo termine sappiamo significare ‘le selve’; il secondo, letteralmente, ‘le tombe’. È evidente un riferimento ad antiche tombe rinvenute in loco.A meno che non sia una femminilizzazione di tumbu = ‘timo’ ma anche ‘santoreggia’.
Tratto dal libro Sentiero Sardegna - Salvatore Dedola - Carlo Delfino editore.

Galleria fotografica
Tempesta nella valle di Sos Littos-Sas Tumbas.La Punta Tepilora, alla base della valle di Sos Littos-Sas Tumbas.TepiloraTepiloraAquila reale in voloAquila reale con predaMuflone cucciolo


Consulta i documenti
La mappa del percorso [file .pdf]

Consulta le pagine
Foresta demaniale Sos Littos - Sas Tumbas
Parco Naturale Regionale dell'Oasi di Tepilora (in via di istituzione).
Foresta demaniale Crastazza-Tepilora
Sezione fauna: scheda sull'Aquila reale