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FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA
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Il ruolo della vegetazione riparia
Monte Lerno
Ultimo aggiornamento: 29/10/2007

La vegetazione riparia svolge un ruolo essenziale sia dal punto di vista paesaggistico che funzionale. Stagni, piccoli torrenti, fiumi sono parte integrante delle foreste e cantieri gestiti dall’Ente Foreste della Sardegna

Premessa
All’interno delle porzioni di territorio gestiti dall’Ente Foreste della Sardegna occorre considerare nel descrivere i boschi, la macchia, i prati, anche la vegetazione ripariale.
Negli ultimi anni è stata posta grande attenzione al ruolo della flora riparia e alle funzioni che essa svolge in ambito fluviale. Una delle funzioni più importanti riguarda quella di filtro attraverso le fasce tampone (“buffer strips”) e il ruolo di corridoio ecologico. Le zone di vegetazione riparia ben consolidate garantiscono il buon funzionamento di una serie di processi ecologici fondamentali in grado di filtrare e trattenere il carico di nutrienti e sostanze inquinanti provenienti dall’ambiente circostante (agricoltura, strade, zootecnia, depuratori ecc). La riqualificazione degli ambienti fluviali ed il ripristino della vegetazione riparia diviene elemento essenziale per il buon funzionamento dell’intero ecosistema. Una corretta pianificazione territoriale deve, attraverso un approccio integrato, considerare tutti gli elementi che vanno ad interagire su una data area. Come scrisse G.Sansoni: “Le fasce di vegetazione riparia sono condizionate dalle dinamiche idrauliche fluviali, ma a loro volta condizionano così fortemente le dinamiche fluviali biologiche, morfologiche, evolutive che devono essere considerate parte integrante ed essenziale degli ecosistemi fluviali”.

Gli ambienti ripari
Gli ambienti ripari si distinguono dalle zone circostanti per la presenza di una vegetazione rigogliosa a ridosso di fiumi, piccoli torrenti e stagni. Vengono definiti ecosistemi azonali proprio perché sono soggetti a fattori fortemente limitanti tali da condizionare lo sviluppo della vegetazione molto di più degli agenti che interferiscono sugli ambienti circostanti. Si pensi allo stress subito dalla vegetazione durante una piena, le fluttuazioni periodiche della falda, la variabilità del regime delle acque. Le specie tipiche della zona riparia possiedono degli adattamenti particolari atti a fronteggiare le avversità ambientali causate da un contesto fluttuante quali: radici e fusti flessibili, radici avventizie (l'insieme delle radici forma l'apparato radicale che può essere di due tipi: l’apparato allorizico in cui la radice primaria permane per tutta la vita e l’apparato omorrizico in cui la radice primaria degenera e viene sostituita da numerose radici avventizie) dispersione dei semi attraverso l’acqua, riproduzione vegetativa per radicamento di porzioni vegetative. Eppure, nonostante l’ambiente fluviale sia condizionato così fortemente da diversi fattori, presenta una cospicua varietà di situazioni e di popolamenti. In maniera schematica, si succedono parallelamente al corso d’acqua una serie di habitat: la vegetazione erbacea di greto, che riesce a portare a termine il loro ciclo riproduttivo nel periodo di magra, le fasce arbustive (in prevalenza saliceti arbustivi) e quelle arboree (ontaneti, saliceti arborei e pioppi) più esterne all’alveo di piena. Nell’area mediterranea è possibile trovare anche specie più termofile come i tamerici, gli oleandri, il frassino meridionale, il platano. Inoltre nelle porzioni di alveo parzialmente allagate è possibile lo sviluppo di estese porzioni di canneto.

La zona riparia rappresenta un ecotono, una zona di transizione tra l’ecosistema terrestre e quello acquatico, che possiede una serie di caratteristiche peculiari che dipendono dalla sua posizione tra sistemi ecologici adiacenti. L’ecotono ripario assolve diverse funzioni molto importanti tra cui:

Ombreggiamento del corso d’acqua
Le chiome degli alberi svolgono un ruolo importante come regolatore della luce e della temperatura dell’acqua, rendendosi utile nel mantenimento dei flussi biologici;

Consolidamento delle sponde
Le specie che abitano la zona riparia possiedono degli apparati radicali tali da consentire un efficace consolidamento delle sponde attraverso la creazione di una trama di tessuto vivo in grado di legare le particelle minerali, aumentando in tal modo la coesione del suolo;

Filtro e barriera
La fascia di vegetazione riparia protegge l’ambiente acquatico dall’eutrofizzazione, dai pesticidi e da altri inquinanti e dalla torbidità. Svolge una funzione indispensabile di filtro e barriera alla quale sono stati rivolti numerosi studi nell’ultimo decennio (Fustec et. Al. 1991; Gilbert at al. 1992; Triska et al. 1993). Una fascia ben consolidata di “adeguata qualità ecologica” deve essere protetta e correttamente manutenzionata;

Controllo delle piene e deflusso superficiale
L’ambiente ripario è in grado di assorbire i picchi di piena. Riesce ad intrappolare i sedimenti che giungono dal dilavamento superficiale ad opera delle acque, in quanto l’acqua si insinua nelle zone riparie; funge da ostacolo idraulico limitando la velocità e la sua capacità erosiva delle acque;

Habitat e aumento della biodiversità
È stata evidenziata la potenzialità di queste aree a sostenere un’elevata biodiversità (Decamps et al. 1987; Lowrance et al. 1995). Gli ambienti ripari giocano un ruolo importante offrendo ospitalità, rifugio e possibile luogo di nidificazione per la fauna. In tal senso sono considerati anche “corridoi ecologici” in quanto rappresentano l’unica opportunità di spostamento per la fauna. Oltre a ciò fungono da corridoi vegetali favorendo la mescolanza dei popolamenti all’interno della stessa fascia e tra ambienti adiacenti come boschi e pascoli;

Altre funzioni
Accanto alle funzioni prettamente connesse alla funzionalità dell’ambiente ripario vanno citate anche altre funzioni legate alla fruibilità di questi luoghi non solo da un punto di vista paesaggistico e quindi contemplativo ma più dinamico e remunerativo legato agli sport d’acqua e al cicloturismo e all’attività didattica;

Risulta sempre più evidente l’importanza che queste zone rivestono all’interno di un sistema ambientale. Una buona gestione del territorio non può trascurare la complessità dell’ecosistema ripario che, tra le tante sue indispensabili funzioni, funge da tessuto connettivo tra ecosistemi diversi.

Garantire il buon funzionamento dell’ambiente ripario attraverso un’accurata gestione è indispensabile quanto ricreare o rinaturalizzare quelle zone prive o quasi della fascia di vegetazione riparia. Uno strumento utile per la riqualificazione di queste aree è il “Three zone concept” (Tjaden e Weber 1998) che si basa sulla suddivisione della fascia in tre zone principali al fine di garantire la funzione di "buffer strip".

Zona 1 “Area forestata naturale”
Zona 2 “Area vegetata a gestione controllata”
Zona 3 “Area erbacea a gestione controllata”

La prima zona è situata al margine esterno del corso d’acqua. La sua funzione è quella di consolidamento delle sponde e la creazione di un habitat ideale per gli organismi acquatici.
La seconda zona è quella successiva alla zona 1 e ha la funzione di “bacino di raccolta” delle sostanze compresi gli inquinanti che provengono dalle aree vicine per dilavamento superficiale e per via sotterranea. Nella zona 2 dovrebbero essere piantumate specie che si adattino all’ambiente ricco d’acqua.
La zona più esterna o zona 3 ha la funzione di fascia filtrante ed è composta da vegetazione erbacea.

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