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Le forme biologiche
Seulo, foresta Sa Funtana 'e su Predi: peonie
Ultimo aggiornamento: 30/03/2009

Tipici eventi fenologici primaverili e autunnali quali comparsa e caduta delle foglie, emissione del polline, sono fenomeni caratteristici che si susseguono periodicamente nel ciclo vitale di un organismo vegetale.
Le piante, nella loro fenologia vanno incontro a periodi ciclici di cambiamento relazionabili al clima, come il rallentamento delle attività funzionali che si manifestano in diversi modi, a seconda che si tratti di specie arboree (ingiallimento o caduta delle foglie) o annuali, biennali e perennanti (disseccamento delle parti erbacee). Durante la stagione avversa in particolare, le piante mettono a punto accorgimenti necessari per proteggere le gemme.
Le forme biologiche rappresentano le modalità con cui le piante proteggono le gemme durante la stagione avversa.
In passato sono stati introdotti diversi sistemi di classificazione di forme biologiche e fra tutti quello che ha avuto un uso generalizzato sino ad oggi è quello proposto da RAUNKIAER (Di Tommaso, 1985).
“Il metodo, con il tempo modificato e migliorato, si basa sulle considerazioni seguenti:
- le piante hanno attitudine e tolleranza indifferenti;
- il pieno successo dell’esistenza di una pianta comporta l’integrazione fisiologica dell’ambiente;
- è frequente una correlazione tra morfologia e adattamento.
In aggiunta a queste considerazioni RAUNKIAER ha seguito tre principali criteri nella scelta di forme biologiche caratteristiche che permettessero il riconoscimento e la classificazione delle relazioni tra forma biologica e clima:
- i caratteri devono essere strutturali ed essenziali, cioè devono presentare adattamenti morfologici importanti;
- i caratteri devono essere sufficientemente evidenti in modo da vedere subito a quale forma biologica appartiene la pianta;
- le forme biologiche, collettivamente, devono costituire un sistema omogeneo.”

La classificazione delle forme biologiche secondo Raunkiaer è effettuata per classi, ordinate secondo la protezione crescente delle gemme perennanti:

Fanerofite (P): Le piante appartenenti a questa classe per lo più alberi e arbusti portano le gemme a più di 25 cm di altezza dal suolo. A loro volta le fanerofite vengono suddivise in sottoclassi in:
- megafanerofite (alberi alti più di 30 metri)
- mesofanerofite (da 8 a 30 metri)
- microfanerofite (alberi e arbusti fra 2 e 8 metri)
- nanofanerofite (da 25 cm a 2 metri)
I limiti contenuti nelle sottoclassi sono più o meno arbitrari e strettamente connessi alle condizioni ambientali dell’area considerata.

Camefite (Ch): Vengono distinte dalle fanerofite perché sono talmente basse che le gemme ricevono protezione dalle foglie cadute sul suolo talvolta in alcune zone anche dalla copertura nevosa. Fanno parte di questa classe arbusti o erbe legnose alla base, portanti le gemme perennanti fino a 30 cm di altezza dal suolo.Le camefite si distinguono in quattro sottoclassi: suffruticose o semi-arbustive, decombenti, striscianti o stolonifere, pulvinari (a cuscino).

Emicriptofite (H): Erbe perenni portanti le gemme a livello della superficie del terreno.

Geofite (G): Piante, generalmente erbacee, perenni con gemme situate in organi ipogei quali bulbi, rizomi e tuberi.

Idrofite (I): Appartengono a questa classe le forme galleggianti o con fusti sommersi.

Terofite (T): Questa classe include tutte le piante annuali che superano la stagione avversa allo stato di seme. Le terofite sono quelle che offrono la massima protezione per le gemme.

Elofite (He): Piante erbacee perenni con gemme e apparato radicale immersi nel fango, base del fusto di solito sommersa dall'acqua e porzione superiore emersa.

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