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FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA
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Monte Burghesu
Lo storico edificio di Monte Burghesu - foto in Sardegna Digital Library
Ultimo aggiornamento: 23/05/2014

Territori di proprietà comunale (Burgos e Bottidda) in concessione all’Ente Foreste dal 1991. La copertura forestale è costituita da boschi di leccio e roverella, spesso interrotta da pascoli arborati in cui si possono ammirare lecci di notevoli dimensioni. Facilmente accessibile, ha una morfologia prevalentemente pianeggiante e si presta ad escursioni naturalistiche
Inquadramento geografico e amministrativo
Provincia: Sassari
Comuni: Burgos e Bottidda
Superficie: 620,8 ha così ripartiti:
- 224,9 concessione del Comune di Bottidda per 30 anni, dal 2008
- 395,9 ha concessione del Comune di Burgos per 15 anni, dal 2013

Complesso forestale di afferenza: Goceano


Aspetti climatici
Il clima di questa zona è nettamente bistagionale, con un periodo autunno-inverno abbastanza piovoso e una stagione primavera-estate quasi completamente asciutta. Di conseguenza si verificano periodi di siccità con ovvi riflessi sulla vegetazione. L'aridità estiva è molto spesso aggravata dalla notevole ventosità che a volte è presente su diverse parti del territorio.
Pertanto sulla base di studi e ricerche (P. V. ARRIGONI, Fitoclimatologia della Sardegna - 1969), l'intensità e la durata del periodo arido dipendono più che dalle scarse piogge estive, dalle riserve idriche del suolo e dal potenziale di evapo-traspirazione, il quale varia con la temperatura e la durata dell'insolazione.
Piuttosto bassa è la frequenza e la persistenza delle precipitazioni nevose. Per avere un termine di confronto, conviene ricordare che nelle zone montane della Sardegna centrale le frequenze medie annue non superano i 5-10 giorni.
Numerosi sono invece i giorni con brina sia in autunno che in primavera. Poco frequenti sono i temporali che di solito si verificano durante l'estate. I mesi più freddi sono gennaio, febbraio e dicembre, mentre quelli più caldi sono luglio e agosto.

Aspetti geopedologici
Complessivamente i suoli del territorio in esame sono tutti di origine autoctona con caratteristiche variabili in relazione alla natura della roccia, al clima stazionale, alla morfologia dei rilievi e al tipo di vegetazione.
Si possono osservare terreni di origine vulcanica e depositi clastici a debole cementazione, permeabili nelle zone molto fratturate ed in genere negli strati superficiali, poco permeabili laddove la roccia e rimasta salda e compatta.
Dove la morfologia è poco accidentata si riscontrano i suoli bruni acidi e in queste zone la copertura forestale è continua anche in virtù del fatto che il pascolo risulta in parte controllato.
I suoli derivati da scisti cristallini sono presenti un po' ovunque nel territorio, risultano poveri di scheletro, di sostanze argilliformi e di calcio, ma ricchi di potassa e con un discreto contenuto di anidride fosforica.
Gli interventi previsti in questi complessi forestali, compresi quelli di miglioramento pascolo e di razionalizzazione della viabilità, assumono importanza fondamentale anche per la difesa, la protezione ed il miglioramento delle caratteristiche del suolo.

Aspetti vegetazionali
Le formazioni vegetali che si possono osservare con più frequenza sono quelle caratterizzate da leccio e roverella, a volte pure, più frequentemente con le due specie consociate.
Il pascolo arborato con cotica erbosa molto degradata è abbastanza diffuso. Il soprassuolo, in quest'ultimo caso è costituito da piante sparse di roverella e leccio con copertura discontinua ed ampie chiarie.
La forma di governo non è omogenea, infatti i nuclei di ceduo semplici matricinati si alternano a nuclei, più ridotti, di fustaia con piante sparse anche di notevoli dimensioni.
Non è infatti possibile riscontrare delle formazioni vegetali ben definite, trovandoci di fronte ad una situazione in cui tutta la superficie è intensamente pascolata e in alcuni tratti percorsa da incendi.
Comunque si può osservare che in molte zone le specie che costituiscono i soprassuoli evidenziano una buona ripresa vegetativa che da origine a fitti nuclei di rinnovazione gamica e/o agamica.
Un altro elemento importante è la presenza di numerose altre specie arboree distribuite non uniformemente sul territorio in esame, come Ilex aquifolium, Sorbus torminalis, Acer monspessulanum, Pyrus pyraster, etcc.
Tutto ciò testimonia che le caratteristiche vegetazionali di queste zone erano in passato ben lontane dallo stato attuale e che col passare degli anni varie cause, soprattutto antropiche le hanno notevolmente alterate.

Documenti correlati
Carta del Cantiere Forestale