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Topo selvatico
Apodemus sylvaticus dichrurus
Phylum: Chordata
Classe: Mammalia
Ordine: Rodentia
Famiglia: Muridae
Nome sardo: Sòriche, sòriga, sòrighe, topi aresti
Origine zoogeografica: Paleartica

Areale di distribuzione: Ampiamente diffuso nel Paleartrico occidentale ad esclusione della Finlandia e della Scandinavia del nord. La sottospecie Apodemus sylvaticus dichrurus (Rafinesque, 1814) è presente nell’Italia meridionale, centrale ed insulare.

Identificazione: di poco più grande, il topolino selvatico differisce dal topolino domestico per le orecchie più grandi, gli occhi più sporgenti i piedi posteriori più lunghi ed il corpo più snello. La colorazione della pelliccia sul dorso è marrone giallastro sfumata di grigio, il è ventre bianco grigiastro. La lunghezza testa-tronco è di 80-120 mm, la coda 69-110 mm, il peso dai 18-35 g.

Habitat ed Ecologia: E’ una specie diffusa e comune in tutti gli ambienti boschivi e di macchia, sia costieri che di montagna, necessita di una certa copertura vegetale ed evita gli ambienti troppo aridi. Occupa comunque una notevole varietà di habitat: dai margini delle coltivazioni agricole, ai prati-pascolo, frutteti, giardini e, negli ambienti rurali, cantine, legnaie e magazzini. E’ particolarmente agile sul terreno, dove, se in pericolo, po’ compiere i caratteristici salti lunghi sino a 80 cm.. Si nutre prevalentemente di semi e ghiande, ma non disdegna la frutta, il grano, le lumache ed altri invertebrati; occasionalmente può predare piccoli vertebrati, soprattutto nidiacei e giovani. E’ un animale socievole e poco pauroso che conduce una vita principalmente notturna. Le tane scavate nel terreno sono abbastanza profonde, dotate di più ingressi e corridoi. Durante l’inverno è possibile trovare nella tana o in altri luoghi ben nascosti le provviste accumulate nella buona stagione. Vive fino a 3 anni circa, anche se in natura difficilmente arriva all’anno e mezzo di età.

Riproduzione: raggiunge la maturità sessuale a 7-8 settimane; nelle regioni con clima mite come in Sardegna, gli accoppiamenti possono avvenire in qualsiasi periodo dell’anno e le femmine, generalmente, partoriscono, dopo una gestazione di 23 giorni, all’inizio della primavera (marzo-maggio) e in autunno (settembre-dicembre). Si hanno 3-8 piccoli per parto, che vengono allattati per circa 3 settimane, dopodiché divengono indipendenti.

Fattori di minaccia: La specie non è minacciata, in quanto le sue abitudini la preservano dalla maggior parte dei pericoli.

Status di conservazione: specie non a rischio di estinzione.

Grado di protezione: non gode di alcuna protezione specifica.

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