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Rinolofo di Mehely
Rinfolo di Mehely - foto di Mauro Mucedda
Rhinolophus mehelyi
Phylum: Chordata
Classe: Mammalia
Ordine: Chiroptera
Famiglia: Rhinolophidae
Nome sardo: Tutturréddu, alaepèdhe, pinnedhu, pibiristedhu.
Areale di distribuzione: Regione mediterranea; e una specie con areale disgiunto, presente nelle regioni costiere della Spagna e della Francia, nel nord Africa, penisola balcanica, Iran. In Italia la sua presenza è stata accertata, oltre che in Sardegna, anche in Puglia e Sicilia. In Sardegna la sua distribuzione si sovrappone bene a quella dei tavolati calcarei, ricchi di grotte e anfratti; prevalentemente lo si riscontra nella parte occidentale dell’Isola, ad eccezione dei Campidani.

Identificazione: Si tratta di un pipistrello di taglia medio grande, la cui lunghezza è di circa 55-65 mm e apertura alare di 31-34 cm. Il Rinofolo di Mehely presenta una sorta di disegno scuro attorno agli occhi e la cresta ha l’apice appuntito. Il colore del dorso è grigio bruno, mentre la regione ventrale si presenta molto chiara. Caratteristica di questa specie è che nella colonia si possono riscontrare alcuni esemplari di un vistoso colore arancione, mai segnalati nelle altre parti dell’areale. Si distingue dagli altri Rinolofi per la parte inferiore della sella della foglia nasale che si allarga e finisce a punta.

Habitat ed Ecologia: Questo rinolofo è strettamente cavernicolo e la totalità dei rifugi trovati in Sardegna è costituita da habitat sotterranei, quali grotte e cunicoli. Predilige climi caldi con altitudine che non supera in genere i 500 m. E’ una specie con abitudini, a seconda delle situazioni, sedentarie o migratorie, compiendo spostamenti nelle varie grotte dell’Isola. Tali spostamenti sono legati alle variazioni di temperatura all’interno delle grotte per cui vengono distinti rifugi estivi e invernali. Predilige le zone calcaree. L’attività di caccia inizia al tramonto e si protrae per tutta la notte. Vola lentamente e con agilità. La sua capacità di alzarsi in volo da fermo senza sforzi fa pensare che possa cacciare anche sul terreno. Si nutre essenzialmente di insetti. Il comportamento è gregario e forma colonie spesso molto numerose; nei mesi autunnali e primaverili è solito formare gruppi molto fitti con gli animali addossati tra loro pancia contro pancia; in inverno, durante il letargo, usa occupare superfici anche molto ampie di soffitti e pareti delle grotte, senza alcun contatto tra gli individui. Spesso forma colonie miste con altri Chirotteri.

Riproduzione: In alcune grotte dell’Isola usa formare con altre specie di pipistrelli colonie di riproduzione; queste grotte si trovano ad altitudini piuttosto basse e hanno temperature che variano tra i 16 e i 25 gradi. La riproduzione avviene durante il periodo primaverile-estivo con la nascita di un unico esemplare. Alla fine dell’estate le grotte “calde” vengono abbandonate e gli animali si trasferiscono nelle grotte invernali per il letargo.

Fattori di minaccia: L’uso di sostanze tossiche per la lotta agli insetti è una delle maggiori minacce per la specie.

Status di conservazione: Vulnerabile

Grado di Protezione: Convenzione di Berna, All. II; DIR. CEE 43/92, All. II e IV; L. 157/92; L.R.23/98.