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Boletus rhodoxanthus
Boletus rhodoxanthus
Etimologia: rhodoxanthus = roseo e giallo.

Sinonimi: B. purpureus var. rhodoxanthus
Nome volgare: Boleto rosseggiante.

Cappello: 6-20 cm; emisferico, poi convesso, carnoso, cuticola di colore biancastro, con sfumature rosate più marcate al margine.

Tubuli: Corti, giallo-verdastri, bluastri al tocco.

Pori: Piccoli, rotondi, prima gialli poi rosso-arancio, blu alla pressione.

Gambo: Alt. cm 5-15; diam. cm 2-5; massiccio, cilindrico, ingrossato alla base, giallo vivo in alto, rosso verso la base, ricoperto da un reticolo rosso sotto il quale si intravvede il fondo. Si macchia di bluastro alla manipolazione.

Carne: Compatta, soda. Giallo limone, vira al bluastro solamente nell'area del cappello, nel gambo rimane invariata; odore fruttato, sapore dolce.

Habitat: Boschi di latifoglie (Castanea sativa, Quercus ilex).

Spore: Bruno-oliva in massa, lisce fusiformi. 10-16 x 4-6 micron.

Commestibilità: Velenoso.

Osservazioni: Abbastanza comune in Sardegna. È un boleto vistoso dalle colorazioni brillanti. Potrebbe essere confuso con il B. purpureus (ugualmente velenoso) che per presenta sul cappello delle tonalità rossastre omogenee, senza tracce di biancastro e la cui carne vira totalmente e intensamente al bluastro e non solo nel cappello come avviene tipicamente nel B. rhodoxanthus.