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Amanita caesarea
Amanita caesarea
Etimologia: caesareus = dei Cesari (imperatori romani).

Sinonimi: Agaricus aurantiacus.
Nome volgare: ovolo buono.

Cappello: 6-18 cm; da emisferico a convesso, infine appianato. Cuticola facilmente asportabile, lucida, colore rosso-arancio vivo, uniforme, spesso ricoperto da qualche lembo biancastro (residuo di volva). Margine tipicamente striato.

Lamelle: libere, fitte, filo lievemente denticolato, di colore giallo uovo.

Gambo: alt. cm 8-15; diam. 2-3; robusto, facilmente separabile dal cappello, cilindrico, concolore alle lamelle; anello robusto, persistente, striato, concolore. Volva spessa, bianca, membranosa, a forma di sacco.

Carne: soda, bianca ma gialla sotto la cuticola e la corteccia del gambo; odore debole, gradevole, sapore dolciastro.

Habitat: predilige i boschi caldi di latifoglie (Castanea, Quercus). Spesso compare in presenza spesso di corbezzolo ed erica.

Spore: bianche in massa, ovoidali, non amiloidi. 9-12 x 6-7 micron.

Commestibilità: commestibile, ottimo, anche da crudo.
Reazioni macrochimiche: carne + fenolanilina = rosso-bruno; la carta compressa sulla cuticola del cappello si macchia di rosso. La cuticola colora di giallo l'acqua e potrebbe essere usata in sostituzione dello zafferano nelle minestre.

Osservazioni: difficile che possa essere confusa con le altre Amanita con cappello rosso-arancio, perché la A. caesaria ha sempre le lamelle, anello e gambo di un bellissimo giallo uovo. Le altre specie confondibili (A. muscaria, A. aureola, etc.) hanno le lamelle, anello e gambo completamente bianchi. Inoltre la volva della A. caesarea molto spessa e robusta e non dissociata come nelle altre specie.

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