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FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA
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Colubro d’Esculapio
Elaphe longissima
Phylum: Chordata
Classe: Reptilia
Ordine: Squamata
Famiglia: Colubridae
Areale di distribuzione: L’areale di distribuzione del Saettone copre buona parte dell’Europa centrale e meridionale, dal Nord della Spagna fino all’ex Unione sovietica. È ugualmente presente nel Nord della Turchia e nel Caucaso. In Italia si ritrova principalmente nelle regioni centro settentrionali. In Sardegna è molto rara ed è stata segnalata in alcune località a nord di Oristano (Montiferru e Bauladu) e, pare, nella zona di Nuoro. Il Colubro d’Esculapio è stato introdotto nell’isola casualmente dopo il 1900.

Identificazione: Si tratta di un Colubride col corpo snello, che può raggiungere i 200 cm negli esemplari maschi, molto elegante sia come portamento sia come flessuosità di movimento. Gli adulti sono di un color bruno-giallo lucente, leggermente più chiaro nella parte anteriore, con numerose scaglie bordate di bianco. Il ventre è generalmente giallastro. Talvolta si osservano anche individui di colore variabile dal grigio-verde al verde oliva. La testa, relativamente piccola, va restringendosi verso la parte posteriore del cranio, ma può apparire triangolare quando l’animale è sulla difensiva. I piccoli hanno due macchie chiare nella parte posteriore e ai lati del capo.

Habitat ed Ecologia: Il Saettone predilige gli ambienti boschivi. Gli si confanno in particolare i sottoboschi radi, con abbondante copertura di erbe alte o felci, in prossimità di radure, dei muri a secco, lungo i corsi d’acqua e nei coltivi. Di abitudini diurne e crepuscolari, il Colubro d’Esculapio caccia all’agguato, nascosto nei muretti a secco o fra gli arbusti oppure ricerca attivamente la preda arrampicandosi anche sugli alberi, soffocando le sue conquiste come un boa costrittore prima di inghiottirle. Le prede preferite dagli adulti sono i piccoli mammiferi come ratti, topi, ghiri, occasionalmente anche uova e nidiacei, mentre i piccoli predano soprattutto piccole lucertole ed insetti. Il letargo è in funzione delle condizioni ambientali, in linea generale inizia in autunno e si protrae fino a marzo, rifugiandosi in tronchi cavi o tane di roditori abbandonate.

Riproduzione: Gli accoppiamenti sempre preceduti da una parata nuziale, hanno luogo tra maggio e giugno mentre la deposizione avviene 2 o 3 settimane dopo l’accoppiamento. Prima e durante la copulazione, che dura una trentina di minuti, il maschio afferra la nuca della femmina tra le mandibole. Quando due maschi si incontrano in presenza di una femmina, si affrontano in un combattimento rituale, intrecciandosi vigorosamente, senza tuttavia mordersi. La femmina depone generalmente dalle 5 alle 12 uova nelle cavità degli alberi, nei muri a secco, sulle cavità delle rocce, in mucchi di foglie, di letame, di composto o di altro materiale organico in decomposizione, o in una galleria sotterranea abbandonata. La schiusa avviene dopo circa 2 mesi ed i piccoli misurano 25-35 cm circa.

Fattori di minaccia: La specie è minacciata dai frequenti incendi estivi; inoltre è presente in areali di piccole dimensioni.

Status di conservazione: Rara a livello regionale.

Grado di Protezione: Dir. CEE 43/92 All. D; Legge Regionale 29 luglio 1998, n° 23.