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Nibbio reale
Milvus milvus, Jura, Switzerland. di Noel Reynolds - Red Kite (Milvus milvus) licenza CC BY 2.0 wikipedia
Milvus milvus
Phylum: Chordata
Classe: Aves
Ordine: Accipitriformes
Famiglia: Accipitridae
Nome sardo: Astore Runchininu, tirolia, tzirrulia
Origine zoogeografica: Europea

Areale di Distribuzione: Il Nibbio reale si trova in quasi tutta l’Europa Centro Meridionale. In Sardegna la specie è presente come stazionaria e nidificante in alcune località nord-occidentali (Marghine Planargia). Compare regolarmente durante i passi migratori primaverili e autunnali. Pur non esistendo dati bibliografici sufficientemente attendibili, il Nibbio Reale non sembra essere stato mai particolarmente abbondante nell’isola come specie nidificante. A causa dell’areale particolarmente circoscritto e del numero esiguo di coppie riproducentesi (15-20?) la specie risulta seriamente minacciata.

Identificazione: Il Nibbio reale è facilmente riconoscibile per la sua colorazione rossiccia della pelliccia, con il centro delle penne nerastro ed il bordo fulviccio. Corpo e parte anteriore dell’ala marron scuri tendenti al rossiccio. Apici alari neri. Spesso è visibile una fascia chiara a livello delle copritrici alari. La coda castana relativamente lunga e forcuta con punte nere. Inferiormente la colorazione tende maggiormente al castano rossiccio. Le zampe e i tarsi sono gialli; becco nero con cera gialla; iride variabile dal giallo al bruno. L’apertura alare può arrivare fino a 195 cm ma spesso si attesta attorno ai 170 cm, una lunghezza di 60 cm e peso intorno ai 1,2 kg. I giovani si differenziano per la testa più rossastra con strie biancastre attorno al collo e la colorazione più pallida della livrea. Il volo è agile e leggero. In volteggio le ali sono tenute leggermente in avanti rispetto al corpo. I battiti alari sono profondi ma più lenti di quelli della poiana.

Habitat ed ecologia: Predilige ambienti temperati e mediterranei, con zone collinari, vallate boscose, talvolta terreni bassi e in aperta campagna caratterizzati dalla presenza di alberi sparsi. Rispetto al Nibbio Bruno è meno legato alle superfici d’acqua dolce. Si nutre essenzialmente di piccoli mammiferi, carogne, uccelli di piccole dimensioni, e spesso preda anche rane e pesci. Nel periodo post-riproduttivo tende a formare gruppi consistenti. La caccia avviene anche in luoghi lontani dal nido.

Riproduzione: Generalmente la riproduzione avviene inizia nel mese di aprile. Nidifica sugli alberi, sulle pareti rocciose, talvolta utilizza vecchi nidi abbandonati dalle cornacchie. Il nido viene costruito dalla femmina che depone 2-3 (1-4) uova, durante l’incubazione delle quali è il maschio che provvede alla ricerca di cibo ed al nutrimento della compagna.

Fattori di minaccia: Depredazione dei nidi, bracconaggio, uso di esche avvelenate, disturbo antropico sono le principali minacce alla presenza ed alla sopravvivenza della specie.

Status di conservazione: Specie minacciata a livello regionale e vulnerabile a livello nazionale.

Grado di protezione: Convenzione di Berna, All. III; DIR. CEE 409/79, All. I; L.R.23/98.