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Lucertola di Bedriaga
Lucertola del Bedriaga, lacerta bedriagae
Archaeolacerta bedriagae
Phylum: Chordata
Classe: Reptilia
Ordine: Squamata
Famiglia: Lacertidae
Nome sardo: Tilicherta, argilestru nieddu, caliscertula pizonina.
Origine zoogeografica: Mediterraneo tirrenica, la sua presenza in Sardegna risale al Terziario (Miocene superiore)

Distribuzione: endemismo sardo-corso, in Sardegna ha una distribuzione piuttosto disomogenea e localizzata: è conosciuta con sicurezza, con popolazioni isolate e poco numerose, solo del quarto nord-orientale dell’isola, Gallura, Arcipelago della Maddalena, Monte Acuto, Monti di Alà, monte Albo e Supramonte, con limite meridionale ai monti del Gennargentu (ove supera i 1800 m di quota) e limite occidentale alla zona del Nuraghe Ortachis, nella catena del Màrghine (Lanza, Cesaraccio e Malenotti, l984).

Identificazione: Ha un muso allungato e la testa piuttosto appiattita, colorazione del dorso e delle parti superiori scura, quasi nerastra picchiettata-reticolata di giallo, talora chiara, grigio-verdastra o grigio-giallastra; sempre priva delle strie dorsali ed oculari e delle bande occipitale, parietale e mascellare;nella coda, se integra, si alternano anelli più alti e anelli più bassi. Lunga dai 22 cm sino a un massimo di 28 cm; Il maschio adulto è riconoscibile per la lunghezza maggiore e per avere la testa più massiccia, le zampe posteriori relativamente più lunghe e soprattutto i pori femorali più sviluppati.

Habitat ed Ecologia: Contrariamente a quanto si riteneva sino a pochi decenni fa, la lucertola di Bedriaga non è una specie esclusivamente montana, bensì una forma essenzialmente rupicola e largamente diffusa anche a bassa quota, in pratica sino al livello del mare; essa, inoltre, pur prediligendo forse le zone granitiche, vive su qualsiasi substrato roccioso (Lanza, Cesaraccio e Malenotti, 1984). Buona nuotatrice, arrampicatrice e saltatrice, è sicuramente la lucertola italiana più agile e veloce; sopporta temperature più basse rispetto alla lucertola campestre e alla tirrenica e già intorno ai 20°C la maggior parte degli individui di una popolazione sono attivi. Trascorre la notte nelle fenditure delle rocce e con le prime luci del giorno esce all’aperto per la termoregolazione; si nutre di ragni, insetti, etc. che cattura con balzi fulminei; resiste bene alla fame ma non alla mancanza di acqua. Occasionalmente può essere predata dal corvo imperiale e/o dal gatto selvatico. E attiva per 5-6 mesi all’anno.

Riproduzione: L’accoppiamento ha luogo tra aprile e giugno a seconda delle località, la femmina depone 3-6 uova, lunghe 15-17 mm., nelle fessure delle rocce o sotto il terriccio trasportato dal vento nelle fenditure. La schiusa si ha dopo 8-9 settimane e i piccoli misurano da 5 a quasi 7 cm di lunghezza; negli habitat montani i piccoli hanno dimensioni inferiori rispetto a quelli nati in altitudini inferiori.

Fattori di minaccia: La distribuzione non omogenea e l’esigua popolazione giocano a sfavore di questa specie, che inoltre patisce i danni provocati dai frequenti incendi estivi e la perdita di habitat lungo le coste ove è presente.

Status di conservazione: Rara a livello regionale, italiano ed europeo

Grado di Protezione: Conv. Berna, All.III; DIR. CEE 92/43, All. D; L.R.98/23.

Consulta i documenti
Scheda lucertola di bedriaga