Regione Autonoma della Sardegna [SITO ARCHIVIO]
Vai alla nuova versione
Vai al contenuto della pagina

Logo Regione Sardegna


Trasporti su strada

trasporti su strada
La totale assenza di una rete viaria che possieda gli standard previsti per le autostrade e la conformazione del territorio rende difficile l'utilizzo della rete stradale soprattutto nelle zone interne.

Come interviene la Regione
La normativa regionale prevede diverse linee di attività che intervengono a sostenere con l’erogazione di contributi le aziende per quanto riguarda i contributi d’esercizio (Legge Regionale n. 16 del 1982, art.2), l’acquisto di materiale rotabile e tecnologie di controllo (Legge regionale n. 16 del 1982, art.9), il ripiano dei disavanzi d’esercizio delle aziende di trasporto a compensazione delle minori entrate per erogazione di agevolazioni tariffarie ( Legge Regionale n. 18 del 1989 e Legge Regionale n.8 del 1997.

L’erogazione dei contributi d’esercizio ex legge regionale 16/82 art.2 è destinata ad enti, imprese ed aziende pubbliche e private, concessionarie di servizi di trasporto pubblico di linea, con l’obiettivo di conseguire l’equilibrio economico dei relativi bilanci. E’ indubbio rilevare il carattere fortemente strategico del programma teso ad escludere inammissibili forme di isolamento e ad abbattere eventuali situazioni di sottosviluppo ad essa conseguenti.

L’erogazione di contributi per acquisto di materiale rotabile e tecnologie di controllo prevede uno specifico programma di spesa destinato alla parziale copertura delle spese di investimento degli enti, imprese ed aziende che esercitano servizi pubblici ordinari di linea per viaggiatori di competenza regionale, con esclusione delle gestioni governative, attraverso l’erogazione di specifici contributi. Finalità del programma sono il rinnovo e potenziamento del parco materiale rotabile, l’acquisto delle relative tecnologie di controllo ed il conseguimento di standard di servizio improntati a criteri di efficacia ed efficienza.

La linea di attività relativa all’erogazione ad enti, imprese ed aziende pubbliche di trasporto di contributi compensativi per minori introiti derivanti dalla concessione di agevolazioni tariffarie a particolari categorie di utenti si può articolare in due sotto-processi.
Il primo, prettamente contabile, attiene specificamente al ripiano dei disavanzi d’esercizio sofferti dalle aziende di trasporto. Il secondo invece, riguarda la materiale "produzione" presso gli uffici dell’Assessorato della "tessera"individuale per i beneficiari delle tariffe agevolate per i servizi di trasporto urbani ed extraurbani.

Pur in presenza di una considerevole domanda di rilascio tessere concentrata in chiusura ed apertura di esercizio obiettivo prioritario è stato quello di abbattere considerevolmente i tempi di attesa legati al rinnovo delle stesse. In merito, di concerto con l’Assessorato agli Enti Locali, si è provvedendo alla creazione di una nuova web-procedura completamente informatizzata per il rilascio delle tessere ai beneficiari. Con riferimento alla procedura, l’attuale tessera verrà sostituita da un codice meccanografico che attesterà l’avvenuta iscrizione dell’utente nell’elenco dei beneficiari la cui consultazione potrà essere effettuata sul web, nel rispetto della privacy, dalle sole aziende concessionarie dei servizi di trasporto nonché, naturalmente, dagli uffici dell’Amministrazione regionale.

Per quanto riguarda la normativa statale si evidenziano gli interventi finanziari a favore delle regioni a statuto speciale per la sostituzione di autobus destinati al trasporto pubblico locale in servizio da oltre 15 anni (art.14 della legge 472/99).

Quali programmi
L’Assessorato dei Trasporti è competente in materia di trasporti su linee automobilistiche, filoviarie e tranviarie; in particolare l’art. 3 - lett.g) dello Statuto della Regione Autonoma della Sardegna sancisce la potestà legislativa primaria in materia di “trasporti su linee automobilistiche e tranviarie; ciò nonostante lo scenario del settore dei trasporti pubblici locali, nell’isola, è destinato a mutare profondamente per effetto dell’evoluzione normativa comunitaria e statale in atto e, nello specifico, con il recepimento delle norme statali di riferimento rappresentate dai decreti legislativi 19 novembre 1997, n.422 e 31 marzo 1998, n.112. I decreti in parola, in particolare il D.Lgs. 422/97 - così come modificato ed integrato dal D.Lgs.400/99 - introducono profonde innovazioni in materia di trasporti in quanto, riservando allo Stato alcuni ben determinati settori d’intervento, trasferiscono alla Regione ed agli Enti Locali la pressoché totale competenza in materia di Trasporto Pubblico Locale (TPL). A tal proposito la normativa regionale di recepimento avrà il delicato compito di “riscrivere” le regole economiche che da tanto tempo hanno disciplinato il settore dei trasporti e i diversi comparti che lo compongono.
All’interno di tale quadro normativo in evoluzione occorre, innanzitutto, porre le basi per il rilancio del Trasporto Pubblico Locale quale unica alternativa possibile alla congestione e all’inquinamento delle città, nonché, al progressivo isolamento delle popolazioni residenti nell’interno del territorio isolano con i contesti urbani costieri. Questo ambizioso progetto potrà essere perseguito se alla materiale realizzazione delle opere infrastrutturali verranno associati:
- l’attività di pianificazione e programmazione del sistema in un’ottica di integrazione multimodale;
- l’individuazione di criteri di qualità ed efficienza del servizio di trasporto.
In merito si deve sottolineare che il progetto è quello di garantire la mobilità delle persone e delle merci nelle migliori condizioni possibili sotto il profilo sociale, ambientale e della sicurezza per contribuire in misura significativa, considerato il suo elevato tasso di strategicità e trasversalità, alla fondamentale crescita dello sviluppo socio-economico isolano.

Per quanto riguarda gli altri obiettivi di settore vanno evidenziate alcune priorità quali spostare una quota crescente di mobilità dal trasporto mediante mezzo privato verso la mobilità con mezzi pubblici attraverso una ottimizzazione dei servizi ed un migliore e adeguato rapporto tra domanda e offerta di mobilità, adeguare gli standard qualitativi del servizio anche attraverso il rinnovo ed il potenziamento del parco rotabile, garantire una sufficiente mobilità interna con specifico riferimento alle aree non servite da modalità di trasporto alternative e tenendo conto che la Sardegna è caratterizzata da numerose e rilevanti aree a domanda debole anche all’interno delle principali aree urbane dell’isola e realizzare l’integrazione modale e tariffaria anche attraverso l’acquisizione di moderne tecnologie di controllo.