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Campo Ippico militare "Generale Rossi": la Regione chiede di averne la disponibilità

"La Giunta regionale - ha sottolineato il presidente Cappellacci - intende restituire ai cittadini spazi che per troppo tempo sono rimasti preclusi o, per così dire, “a fruibilità limitata".
campo ippico militare "Generale Rossi"
CAGLIARI, 23 GIUGNO 2010 - Con una lettera inviata dal presidente Cappellacci al Ministro Tremonti, al direttore dell'Agenzia delle Entrate e a quello dell'Agenzia del Demanio, la Regione chiede di aver la disponibilità del Campo Rossi di Cagliari.

Il complesso, che non rientra nell'elenco di beni che lo Stato intenderebbe dismettere, potrebbe ora essere al centro di uno scambio di immobili e entrare nella disponibilità della Regione: infatti, l'Agenzia delle Entrate e l'Agenzia del Demanio hanno richiesto all'Amministrazione regionale la rinuncia al trasferimento al proprio patrimonio di un immobile incluso nell’elenco del 2008, i "Magazzini Aeronautica Militare" ubicati in via Simeto a Cagliari, per collocarvi la sede degli Uffici Provinciali di Cagliari, attualmente situati in un immobile di proprietà privata, per la cui locazione l'Agenzia spende circa 3 milioni di euro l'anno.

La Regione, condividendo l'obiettivo del risparmio pubblico, ha dichiarato la propria disponibilità a rinunciare all'immobile, ma, ai fini di equità negoziale, per portare a compimento il percorso, Cappellacci ha chiesto il trasferimento alla Regione Sardegna del Campo Ippico "Generale Rossi".

"La Giunta regionale - ha sottolineato il presidente - intende restituire ai cittadini spazi che per troppo tempo sono rimasti preclusi o, per così dire, “a fruibilità limitata".

E' un discorso che vale per la città di Cagliari e per tutta la Sardegna. Per ragioni storiche, purtroppo, alcuni degli angoli più suggestivi della nostra isola sono stati interdetti ad un utilizzo "diffuso". Ora quelle motivazioni sono venute meno e abbiamo il dovere di restituire a ciascuna comunità locale il suo territorio. Siamo convinti che quando il cittadino e la comunità si riappropriano dei propri spazi sia un grande momento di democrazia. Ciò vale sia per i beni di interesse ambientale e paesaggistico, sia per quelli che possono avere una destinazione sociale, culturale, sportiva e ricreativa. La Regione chiede la disponibilità di questi beni per decidere insieme ai rappresentanti degli enti locali una destinazione e un utilizzo adeguati alle esigenze del territorio e della comunità”.