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Agricoltura biologica in Sardegna, varato il programma di rilancio

"La Regione, dopo un periodo troppo lungo - ha spiegato l’assessore - vuole investire molto su questo comparto, creando le piattaforme su mercati internazionali privilegiando quelli ricchi e "freddi" (Nord Europa, Russia, Nord America) che sono molto ricettivi, ma anche su quello interno. A questo proposito, dobbiamo incentivare le famiglie ad acquistare e le mense a consumare il biologico sardo".
CAGLIARI, 24 GIUGNO 2010 - Dopo dieci anni il settore biologico torna al centro dell’agricoltura sarda. Il programma triennale di rilancio è stato presentato questa mattina a Cagliari dal direttore generale di Laore Sardegna, Antonello Usai, e dall’assessore dell’Agricoltura Andrea Prato. Un piano che prevede pieno sostegno al settore, che nell’Isola conta più di 1.500 aziende, quasi 60 mila ettari di coltivazione e interessa le filiere orticola e frutticola, vitivinicola e olearia, cerealicola e zootecnica.

"Questo programma - ha spiegato il direttore Usai - dopo anni di disinteresse a vari livelli vuole ridare vita a un settore dalle grandi potenzialità. Sono previste risorse per quasi 770mila euro e diverse azioni di intervento: prima di tutto, uno studio di settore per avere la fotografia esatta delle necessità degli operatori, commissionare specifiche indagini di mercato, stimare il potenziale produttivo, approfondire la propensione e la frequenza di consumo di prodotti biologici in 7 città sarde (Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Alghero, Olbia e Quartu), per cogliere eventuali trend legati al consumo individuale, nella ristorazione, nella ristorazione collettiva e in quella scolastica". Un’altra parte del piano sarà dedicata alla formazione tecnica e all’assistenza riservata agli operatori. Inoltre, sono previste azioni di sensibilizzazione e informazione sulle qualità dei consumi bio.

L'assessore Prato ha poi ricordato l’impegno della Giunta sul settore e ricordato le azioni a sostegno del biologico previste nel Programma di sviluppo rurale 2007/2013, tra cui la misura 133 per la quale sono a disposizione 12 milioni di euro.

"La Regione, dopo un periodo troppo lungo - ha spiegato l’assessore - vuole investire molto su questo comparto, creando le piattaforme su mercati internazionali privilegiando quelli ricchi e "freddi" (Nord Europa, Russia, Nord America) che sono molto ricettivi, ma anche su quello interno. A questo proposito, dobbiamo incentivare le famiglie ad acquistare e le mense a consumare il biologico sardo".

Prato ha ricordato il protocollo d’intesa siglato l’altro giorno tra Regione, Laore e Anci che tra l’altro prevede delle premialità nei bandi per il servizio di ristorazione nelle mense scolastiche. Infine, l’assessore ha lanciato un appello agli operatori affinché si aggreghino per garantire un’adeguata quantità di prodotto a prezzi remunerativi da collocare sui mercati.