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Consiglio riforme, Cappellacci: un tavolo di lavoro comune per pensare, insieme, alle riforme in chiave federale.

Consiglio regionale e parlamentari sardi insieme, in una ulteriore seduta straordinaria del Consiglio per ribadire e ricordare come le riforme e il nuovo concetto di Autonomia nascono qui in Sardegna e per la Sardegna.
CAGLIARI, 28 SETTEMBRE 2010 - "Un tavolo di lavoro al quale chiamare tutti i nostri parlamentari, deputati e senatori, e i capigruppo dell'Assemblea regionale per pensare, insieme, alle riforme in chiave federale." E' questa la proposta lanciata dal presidente della Regione, Ugo Cappellacci, durante il dibattito sulle riforme in Consiglio Regionale. "Un appuntamento - ha aggiunto il presidente - che vada al di là degli steccati partitici e di schieramento. Consiglio regionale e parlamentari sardi insieme, in una ulteriore seduta straordinaria del Consiglio per ribadire e ricordare come le riforme e il nuovo concetto di Autonomia nascono qui in Sardegna e per la Sardegna. La specialità e l’autonomia - ha aggiunto Cappellacci -rappresentano per questa terra un diritto inalienabile, acquisito in forza di fondamenti storici, linguistici e culturali. Forte di tradizioni lontane nel tempo e di grande spessore politico culturale, deve recitare un ruolo da protagonista. Il presidente si e'soffermato anche sulla necessità che le forze politiche trovino i necessari momenti di unità: "L’Autonomia -ha detto- funzionerà se ad attuarla ci sarà una classe politica matura, meno incline alle divisioni più propensa al raggiungimento di un obiettivo comune.

"Di fronte ad un’Italia sempre più divisa in due - ha aggiunto il presidente-, ad un regionalismo decadente e ad un federalismo confuso, occorre rilanciare il tema di un vero federalismo, un federalismo maturo e compiuto, che possa esaltare tutto il Paese senza ulteriormente penalizzare territori già fortemente sacrificati, come la Sardegna, da storiche diversificazioni economiche e sociali. Siamo, dunque, tutti concordi nel ritenere necessario avviare subito l’auspicata stagione di riforme per dare corso alla revisione dello Statuto." Cappellacci e' infine tornato sul metodo e ha sottolineato la necessità di adottare una strategia che, tenendo conto del poco tempo a disposizione, porti quanto prima il Parlamento ad esprimersi sulla volontà del Consiglio Regionale della Sardegna di dotarsi di un nuovo Statuto – Carta costituzionale del Popolo sardo: "Il tempo ci impone di scegliere un percorso snello ed allo stesso tempo il più aperto possibile verso la società civile. L’ipotesi di una Commissione speciale impegnata alla predisposizione del testo del nuovo Statuto, accompagnata da significativi e indispensabili momenti di partecipazione democratica, rappresenta forse la sintesi politica più opportuna di quanto emerso nel corso del dibattito."