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Manovra - Cappellacci incontra parlamentari sardi, percorso comune per eliminare sprechi, assicurare risorse a territori e salvaguardare autonomia

"La Sardegna non si arrocca in difesa del passato, non richiede assistenzialismo né privilegi. Anzi, vuole costruire un futuro in cui poter esercitare un'autonomia, fondata su ragioni storiche, identitarie, culturali e geografiche e dare piena effettività ai diritti del Popolo Sardo", ha detto il presidente Cappellacci.
Presidente Cappellacci
CAGLIARI, 26 AGOSTO 2011 - "Un'azione politica unitaria, forte e determinata per tagliare gli sprechi veri della politica, dare ossigeno agli strumenti di democrazia e assicurare risorse adeguate a quelle azioni fondamentali per lo sviluppo dei nostri territorI". Così il presidente Ugo Cappellacci, ha sintetizzato il percorso finalizzato a richiamare l'attenzione della politica nazionale sulle questioni vissute quotidianamente dalle Regioni autonome, dalla Sardegna e dagli enti locali. Un percorso che non si è sviluppato solo sul piano strettamente politico, con le interlocuzioni avvenute con il segretario del partito di appartenenza, ma che è stato portato avanti con determinazione su quello istituzionale, attraverso un'azione positiva con le Regioni a Statuto Speciale, di cui lo stesso Cappellacci è coordinatore, e che ha visto oggi un ulteriore passaggio importante nell’incontro svoltosi stamane a Villa Devoto con i parlamentari sardi.

"Ho ritenuto doveroso - ha dichiarato Cappellacci al termine del vertice - studiare con i nostri parlamentari i possibili correttivi a una manovra che rischia di avere conseguenze estremamente negative per la nostra Isola. Il primo aspetto - ha aggiunto - è la lotta ai costi della politica: a quelli veri. In un momento come questo siamo chiamati a compiere scelte che non si risolvano nella pura e semplice conservazione del quadro esistente, ma sappiano cogliere le aspettative della nostra società, che giustamente chiede di tagliare i costi della politica, intervenendo sul numero dei consiglieri, sugli enti, sulle partecipazioni azionarie e di eliminare quei privilegi che nel tempo hanno scavato un fossato tra la politica e i cittadini. Non solo siamo pienamente consapevoli della necessità di questo processo, ma intendiamo esserne protagonisti con scelte autonome. Stiamo predisponendo un disegno di legge finalizzato all’eliminazione degli sprechi: saranno proprio la nostra specialità e la nostra autonomia, che qualcuno vorrebbe porre in discussione, a consentirci di raggiungere risultati soddisfacenti in tempi ragionevolmente brevi. Il secondo aspetto è quello di far respirare la democrazia. Questa razionalizzazione - ha evidenziato il governatore - deve essere uno strumento di accentuazione, di rinnovamento della democrazia e di liberazione della stessa da quei pesi e da quelle dinamiche autoreferenziali che di fatto ne condizionano l’azione. Per questo, se i tagli devono essere operati senza riserva alcuna su tutto ciò che rappresenta un sovrappiù, frutto di uno sviluppo degenerato della politica, ed eliminare quel che è lontano dai cittadini, la 'potatura' non deve sacrificare, ma deve dare più respiro a ciò in cui il cittadino si identifica e di cui avverte il bisogno.

In concreto - spiega Cappellacci -, se da un lato riteniamo necessario pronunciarci in maniera inequivocabile per la riduzione delle province, dall’altro vogliamo scegliere un nostro modello di governo del territorio che garantisca la rappresentanza, la partecipazione popolare, la nostra cultura e la nostra identità: la Sardegna deve articolarsi anche in quei piccoli comuni, che non possono certo essere additati come fonte di uno spreco che avviene altrove, che sono il primo punto di riferimento dei cittadini e il punto di partenza della nostra democrazia.

Il terzo aspetto è assicurare risorse adeguate per lo sviluppo dei territori. Quando si parla di responsabilità, è necessario assolutamente che siano garantite somme indispensabili per gli interventi necessari alla realizzazione di infrastrutture, materiali e immateriali, di cui la nostra Isola ha assoluto bisogno. Inoltre, l’azione quotidiana delle Regioni e degli enti locali non può essere pregiudicata dai limiti di un patto di stabilità particolarmente oneroso per le Regioni a Statuto Speciale, che i sacrifici devono essere equamente distribuiti su tutto il territorio nazionale. Soprattutto laddove devono essere considerati fattori oggettivi, come quelli legati all’insularità. Ho consegnato ai Parlamentari – ha reso noto il presidente - una proposta, che si basa su questi principi e che ha suscitato l'interesse sia degli esponenti di maggioranza che di quelli dell’opposizione.

Dalla riunione - ha concluso Cappellacci - è emersa altresì la volontà che questi incontri non abbiano carattere occasionale, ma sia attivato un percorso di confronto costante sulle grandi questioni che riguardano la nostra Isola. Sulla salvaguardia dei fondi FAS, sulla vertenza entrate, su tutte le questioni ancora aperte con lo Stato, la nostra azione prosegue, nella consapevolezza che maggiore sarà la coesione della politica sarda nel suo insieme maggiori saranno le possibilità di ottenere risultati importanti per la nostra Isola. La Sardegna non si arrocca in difesa del passato, non richiede
assistenzialismo né privilegi. Anzi, vuole costruire un futuro in cui poter esercitare un’autonomia, fondata su ragioni storiche, identitarie, culturali e geografiche e dare piena effettività ai diritti del Popolo Sardo".