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La Spisa: "Disparità di trattamento tra regioni, la norma va rivista"

Il giudizio unanime della Conferenza delle Regioni è stato fortemente negativo, ed è stato espresso attraverso un documento che verrà subito presentato ai rappresentanti della Camera e del Governo. "La criticità - sottolinea la Spisa - consiste evidentemente nella disparità di trattamento tra le diverse regioni. E' sbalorditiva la superficialità con cui lo Stato tratta il rapporto con le autonomie regionali, scaricando su di esse la gran parte degli oneri e per di più innestando fattori di divisione tra le regioni del sud e quelle del nord, ma addirittura anche tra le stesse regioni meridionali".
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ROMA, 8 SETTEMBRE 2011 - "L'articolo 5 bis del disegno di legge (misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e lo sviluppo) appena approvato dal Senato ed ora all'esame della Camera, va rivisto perché consentirebbe la riduzione dei vincoli del patto di stabilità, per quanto riguarda le quote nazionali dei fondi comunitari, le risorse dei fondi FAS e le risorse liberate, limitando però il beneficio solo alle regioni dell’obiettivo "convergenza" e ponendo a carico delle altre regioni il maggiore onere. Resterebbero dunque escluse sicuramente tutte le regioni dell'obiettivo “competitività”, cioè la Sardegna e la Basilicata oltre a tutte le regioni del centro-nord d'Italia. Nel documento approvato all’unanimità, le Regioni chiedono che il beneficio dell’esclusione dal Patto di Stabilità sia attribuito a tutte le regioni e che sia lo Stato a farsi carico delle eventuali coperture finanziarie".

E’ quanto affermato dal vice presidente della Regione e assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, intervenuto oggi a Roma nel corso della Conferenza delle Regioni. Il giudizio unanime della Conferenza delle Regioni è stato fortemente negativo, ed è stato espresso attraverso un documento che verrà subito presentato ai rappresentanti della Camera e del Governo.

"La criticità - sottolinea il vicepresidente della Regione - consiste evidentemente nella disparità di trattamento tra le diverse regioni. E’ sbalorditiva la superficialità con cui lo Stato tratta il rapporto con le autonomie regionali, scaricando su di esse la gran parte degli oneri e per di più innestando fattori di divisione tra le regioni del sud e quelle del nord, ma addirittura anche tra le stesse regioni meridionali.

E' assolutamente necessario un intervento correttivo della norma - ha concluso La Spisa - e, nell’immediato, un chiarimento interpretativo che escluda l'applicazione letterale del testo così come è stato formulato".