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Costi politica, Assessore Floris: "Bene riduzione consiglieri, ma altrettanto indifferibile riforma organizzazione attività complessiva assemblea legislativa"

"Il tempo è danaro. E’ la misura che valuta l’adeguatezza, l’efficienza e l’efficacia, la produttività e l’economicità della politica, ma noi - ha rimarcato l’esponente della Giunta - non esercitiamo proficuamente il nostro tempo perché il regolamento consiliare è vecchio, obsoleto, fatto di regole incapaci di assicurare tempestività ai veloci mutamenti di una società che, per non perdere il treno del progresso, ha bisogno di tempi celeri. Invochiamo i tempi europei della politica, dove si interviene per uno o due minuti, mentre qui parliamo per venti minuti ed esaminiamo provvedimenti con discussioni e dibattiti dalla durata biblica".
palazzo consiglio regionale
CAGLIARI, 29 SETTEMBRE 2011 - Una nuova disciplina e una diversa organizzazione del Consiglio regionale e dell’Assemblea legislativa. E’ quanto auspicato dall’assessore degli Affari generali, personale e riforme della Regione, Mario Floris, nel suo intervento nel dibattito sulla modifica dell'articolo 16 dello Statuto speciale riguardante la composizione della massima assemblea sarda.

"Il tempo è danaro. E’ la misura che valuta l’adeguatezza, l’efficienza e l’efficacia, la produttività e l’economicità della politica, ma noi - ha rimarcato l’esponente della Giunta - non esercitiamo proficuamente il nostro tempo perché il regolamento consiliare è vecchio, obsoleto, fatto di regole incapaci di assicurare tempestività ai veloci mutamenti di una società che, per non perdere il treno del progresso, ha bisogno di tempi celeri. Invochiamo i tempi europei della politica, dove si interviene per uno o due minuti, mentre qui parliamo per venti minuti ed esaminiamo provvedimenti con discussioni e dibattiti dalla durata biblica".

Per l’assessore Floris, quindi, questa era la “prima e più urgente riforma” da varare per perseguire modernità e progresso. “Le riforme e lo sviluppo seguono lo stesso percorso, le une non possono prescindere dall’altro e la riduzione dei consiglieri regionali - ha detto - potrebbe rappresentare la prima pietra della costruzione di quel cammino di riforme che, tutte le forze politiche, avevano posto come obiettivo di legislatura".

"Le riforme istituzionali - ha puntualizzato l’assessore - nascono con lo Statuto, sono espressione della nostra potestà di autogoverno che non deriva da una gentile concessione dello Stato, ma da diritti naturali del Popolo sardo. Ciò non esclude, però, che questa prima legge di riforma del sistema autonomistico debba entrare in sintonia con il Governo e il Parlamento, affinché la volontà di cambiamento e di riforma che manifestiamo concretamente e con convinzione si coniughi con i tempi tecnici e procedimentali voluti dalla Carta Costituzionale”. Dopo aver brevemente ripercorso i vari tentativi riformistici che si sono susseguiti nelle diverse legislature, l’assessore Floris ha posto l’accento sull’iniziativa “meritevole e positiva” della Commissione Autonomia che, in linea con la volontà espressa dalla Giunta Cappellacci, ha scelto di avviare una stagione di riforme, a partire dalla riduzione del numero dei consiglieri regionali, garantendo la rappresentanza e l’efficienza nel segno del cambiamento invocato dai cittadini e dalla società.

"Gli effetti di questo provvedimento, seppur rispondenti a una forte domanda di contenimento della spesa pubblica - ha detto Floris - non risolveranno, di per sé, l’esigenza di governabilità, di efficacia e di efficienza della pubblica amministrazione a meno che questa modifica statutaria non si accompagni ad altre riforme che, da tempo, vengono declamate e non attuate".

"Se finalmente vogliamo realizzare un pieno e totale ‘autonomismo governante’ - ha concluso l’assessore appellandosi alle forze politiche - non possiamo dividerci".