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Eugenio Tavolara, mercoledì 21 inaugurazione mostra a Nuoro

A 110 anni dalla sua nascita, la mostra dal titolo ‘Il mondo magico’, ideata e promossa dall’assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, celebra l’opera e la visione del mondo del grande artista sassarese.
Nuoro
CAGLIARI, 16 DICEMBRE 2011 - Un’idea di Sardegna autentica e unica nella sua cultura, ma aperta al dialogo e alla modernità, una rappresentazione inedita, modellata tra tradizione e originalità, con la firma di un autore che a pieno titolo può essere definito ‘inventore’ dell’artigianato sardo moderno e fautore di un’immagine innovativa dell’Isola al crocevia fra radici locali e cultura internazionale.

Le opere di Eugenio Tavolara sono l’esaltazione, nel contempo, delle decorazioni dell’artigianato tradizionale e delle produzioni artistiche attuali con disegni e forme originali. A 110 anni dalla sua nascita, la mostra dal titolo ‘Il mondo magico’, ideata e promossa dall’assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, celebra l’opera e la visione del mondo del grande artista sassarese. L’esposizione sarà inaugurata mercoledì 21 dicembre alle 18 al ‘Tribu’, in piazza Santa Maria della Neve a Nuoro, e rimarrà aperta al pubblico dal giorno successivo sino al 30 aprile 2012.

Vissuto tra 1901 e 1963, è stato scultore, ceramista, designer e produttore di giocattoli, tappeti e cestini: così tante attività che è difficile sintetizzare l’opera di Tavolara, artista poliedrico e ‘sui generis’ nel panorama italiano tra Primo e Secondo Dopoguerra. Si dedicò a varie espressioni artistiche, sempre sentendosi legato all'artigianato e alle arti applicate in genere. La decorazione era il fondamento della sua arte: lui la considerava l’aspetto comunicativo della forma, in sostanza ciò che in un oggetto o in un’immagine ci attrae, trattiene il nostro sguardo, comunica con noi. Affascinato dal passato nuragico e dagli antichi miti e credenze dell’Isola, Tavolara dà corpo a un ,mondo magico’, un mondo trasfigurato dall’immaginazione, permeato di spiritualità, legato alla storia e incline al fantastico.

La mostra si snoda secondo un percorso tematico attraverso quattro temi centrali della sua opera: ‘Dal progetto all’oggetto’ indaga il metodo di lavoro dell’artista tramite i materiali del suo archivio e presenta una serie di figure che hanno collaborato con lui: gli artisti Tosino Anfossi, Mario Pompei, Gavino Tilocca, l’intagliatore Pasquale Tilloca, e i moltissimi artigiani sardi che hanno realizzato i suoi progetti. ‘Primitivo/Moderno’ mette a fuoco il particolare intreccio di motivi tradizionali e suggestioni contemporanee dell’opera di Tavolara, ricca di rimandi all’arte popolare sarda e alle culture ‘primitive’ di varie parti del mondo, ma al tempo stesso in sintonia dapprima con il cubismo e il futurismo, quindi, nel secondo dopoguerra, con gli sviluppi del design italiano e internazionale.

I pupazzi di Tavolara, realizzati fra gli anni Venti e Cinquanta, mettono in scena il mondo tradizionale sardo, nei suoi riti sacri e profani, nella quotidianità della vita contadina così come nell’animazione popolaresca delle città. Uno sguardo partecipe ma al tempo stesso ironico: la rappresentazione di un mondo fiabesco e farsesco, non diverso da quello raccontato da Collodi nelle Avventure di Pinocchio, protagonista non a caso di una bella serie presente in mostra. Nella selezione di tessuti e tappeti, molti dei quali mai esposti prima, e degli altri manufatti realizzati su progetto dell’artista, emerge lo studio attento e intelligente dell’arte africana.

‘Il sacro’ esamina il tema religioso presente tanto nelle arti applicate quanto nella scultura dell’artista, dai piccoli rilievi in legno degli anni Trenta alla grande Porta della Chiesa della Solitudine del 1954. L’arte popolare dà lo spunto alla rielaborazione di simboli e figure carichi di significati religiosi ed esoterici.

‘Mito e leggenda’ si incentra sull’aspetto fantasioso, mitico, fiabesco che caratterizza una gran parte della sua opera, a partire dall’attività giovanile di disegnatore, ancora inedita e qui presentata per la prima volta, fino alle sculture e ai progetti di design della maturità. L’epoca del mito è per Tavolara tanto quella classica, popolata di figure mitologiche, quanto quella nuragica, popolata da maghi - guerrieri protagonisti di una grandiosa civiltà.