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Liberalizzazioni, Crisponi: perplessità e alcune norme rivedibili

L'assessore del Turismo ha commentato il nuovo "pacchetto" di liberalizzazioni all'indomani dell'approvazione del decreto da parte del Consiglio dei ministri.
Assessorato regionale del Turismo
CAGLIARI, 22 GENNAIO 2012 - "Il pacchetto delle liberalizzazioni attuate dal decreto approvato ieri dal governo, incide in modo minore, rispetto alla prima stesura, sull'impianto commerciale isolano. Esprimiamo, comunque, preoccupazione e perplessità rispetto ad alcuni punti come la cancellazione delle norme sui limiti numerici degli esercizi e quella sugli orari già approvata circa un mese fa. Giudizio positivo, invece, in merito alla semplificazione normativa per l'avvio di nuove attività economiche per i giovani così come quella dell'istituzione del tribunale delle imprese. Anche se, a proposito delle nuove giovani imprese sarebbe stato auspicabile prevedere forme di ‘tutoraggio’ obbligatorie per evitare naufragi nel fragile panorama economico isolano”. Così l’assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio ha commentato il nuovo ‘pacchetto’ di liberalizzazioni all’indomani dell’approvazione del decreto da parte del Consiglio dei ministri.

"Con riguardo alla norma dello scorso dicembre sulla liberalizzazione degli orari - ha aggiunto l’assessore Crisponi -, gli uffici dell'assessorato del commercio stanno approfondendo gli estremi della norma alla luce del completamento di ieri del Decreto Monti, valutando anche i recentissimi pronunciamenti del Tar del Veneto e di quello della Lombardia che hanno sospeso i provvedimenti regionali e comunali che hanno interpretato la nuova disciplina in via restrittiva riducendo la libertà d’orario. Trattandosi di una normativa nazionale al momento viene recepita ferme restando tutte le nostre riserve: riteniamo che la norma mal si adatti alla situazione strutturale e congiunturale della Sardegna. La deregulation commerciale rappresenta un danno grave e ulteriore per la piccola distribuzione, che deve far fronte alla crisi del settore e alla temibile concorrenza della grande distribuzione. Insisto personalmente che vada combattuta l’idea che il piccolo commercio e quello di vicinato debbano soccombere per decreto legge. Valuteremo - ha concluso l’esponente della Giunta Cappellacci - l’opportunità di emanare linee di indirizzo rispettose del decreto, ma anche regole che tutelino un comparto che rischia di essere ‘strozzato’, mettendo a repentaglio il capitale di centinaia di attività, oltre che il loro insostituibile valore sociale".