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Referendum, Cappellacci: "No a cavilli e stratagemmi conservatori. Sulle Province decideranno i sardi"

"I referendum - ha concluso il presidente della Regione - sono un'occasione da cogliere affinché la Sardegna anticipi rispetto alla Penisola una stagione di cambiamento fondamentale per perseguire una ripresa che non sia solo economica, ma sia morale, culturale, sociale e politica".
elezioni e referendum
CAGLIARI, 2 MARZO 2012 - "Lascino che si esprima il popolo sardo". Così il presidente della regione, Ugo Cappellacci, commenta il ricorso annunciato dall’Unione Province Sarde contro il decreto che indice i dieci referendum popolari regionali.

"Le Istituzioni - ha aggiunto il Governatore - non sono un abito da cucire su misura per chi riveste temporaneamente, non certo a vita, un ruolo di rappresentanza politica, ma devono essere conformate alle esigenze delle comunità che vengono rappresentate. Il ricorso annunciato sembra un tentativo estremo di una parte della politica di chiudersi nel bunker della conservazione per difendere rendite di posizione e opporre un’ostinata resistenza alle istanze di cambiamento che provengono da più parti della nostra società. Se i rappresentanti dell'UPS sono convinti che la loro tesi sulla necessità di mantenere in vita le province sia fondata e condivisa dai cittadini sardi, si misurino sul piano della democrazia anziché provare a tenerne a freno i meccanismi decisionali".

"I referendum - ha concluso il presidente della Regione - sono un'occasione da cogliere affinché la Sardegna anticipi rispetto alla Penisola una stagione di cambiamento fondamentale per perseguire una ripresa che non sia solo economica, ma sia morale, culturale, sociale e politica".