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Servitù militari, Cappellacci: l'Isola ha già pagato prezzo elevato per decenni. Dismissioni non siano a carico dei sardi

"La nostra Isola - ha detto il presidente della Regione - ha già dato il suo contributo alle esigenze della difesa nazionale, ospitando per decenni i poligoni militari. Non si può chiedere al popolo sardo di pagare anche un ulteriore elevatissimo prezzo per la riallocazione delle funzioni militari esercitate negli immobili che dovrebbero essere acquisiti e che secondo le stime originarie, derivanti dall’accordo del 2008, arriverebbero alla cifra di 60 milioni di euro".
servitù militari
CAGLIARI, 6 MARZO 2012 - "Le dismissioni dei beni militari devono essere realizzate, ma non alle condizioni insostenibili stabilite nella precedente Legislatura". Così il presidente della regione, Ugo Cappellacci, interviene nel dibattito sulle attività militari in Sardegna. "La nostra Isola - ha aggiunto il presidente della Regione - ha già dato il suo contributo alle esigenze della difesa nazionale, ospitando per decenni i poligoni militari. Non si può chiedere al popolo sardo di pagare anche un ulteriore elevatissimo prezzo per la riallocazione delle funzioni militari esercitate negli immobili che dovrebbero essere acquisiti e che secondo le stime originarie, derivanti dall’accordo del 2008, arriverebbero alla cifra di 60 milioni di euro. Tali somme si aggiungerebbero alle spese da sostenere per rendere nuovamente fruibili i beni acquisiti. Il trasferimento deve avvenire a condizioni più rispettose dei diritti del popolo sardo".