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Cappellacci presenta laboratorio energie rinnovabili: "Superiamo modello economico obsoleto per creare nuova impresa e nuova occupazione"

Il laboratorio si sviluppa all’interno di una cupola trasparente di 12 metri di diametro e, in parte all'esterno, con l’allestimento di apposite"isole tematiche", ha uno scopo didattico-divulgativo ed è rivolto in modo particolare al mondo della scuola.
TUILI, 14 APRILE 2012 - Con il progetto CO2.0 la Sardegna lancia una sfida di grande portata "una vera e propria rivoluzione culturale ed economica". Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, all'inaugurazione del laboratorio sulle energie rinnovabili ("Terra, difendiamola con energia", il tema dell'iniziativa) presso il parco Sardegna in Miniatura. "Una sfida - ha aggiunto il presidente - che fa parte integrante del nostro nuovo modello di sviluppo e che conduce ad una Sardegna capace di generare nuove opportunità per i giovani".

Il laboratorio si sviluppa all’interno di una cupola trasparente di 12 metri di diametro e, in parte all'esterno, con l’allestimento di apposite "isole tematiche", ha uno scopo didattico-divulgativo ed è rivolto in modo particolare al mondo della scuola. I ragazzi potranno sperimentare, confrontandosi in gruppi, le criticità del modello di sviluppo attuale e quali potrebbero essere i comportamenti virtuosi che innescano i meccanismi di una crescita ecosostenibile.

Fondamentale per l’apprendimento risulta l’utilizzo di appositi sistemi multimediali, progettati nell’ambito del progetto CO2.0 della Regione e predisposti appositamente dal CRS4 e dall’Open Media Center del Distretto ICT del parco tecnologico Polaris di Sardegna Ricerche. Qui i ragazzi, divisi in squadre, si confronteranno su dei monitor touch screen, scegliendo degli elementi dotati di appositi sensori rappresentanti tipologie di produzione energetica o comuni pratiche comportamentali che concorreranno alla definizione di un modello di vita e di sviluppo ecosostenibile. "In questa nuova prospettiva - ha spiegato il presidente della Regione - devono essere inquadrati i ragionamenti che oggi facciamo sulle enormi opportunità della green economy che non è solo industria verde, ma ha la capacità di sapersi raccordare con le nostre produzioni agricole su logiche moderne di multifunzionalità e piena integrazione con il settore del turismo".

La scommessa che la Sardegna lancia con il progetto CO2.zero è quella di arrivare, entro il 2030, a produrre almeno il 75% della dell’energia elettrica da fonti pulite. In questa direzione, la Giunta ha recentemente approvato il nuovo piano regionale delle energie rinnovabili che fissa un importante traguardo intermedio per l'Isola, che si propone di passare dalla attuale percentuale di produzione da FER dell’8,7% a quella del 18% entro il 2020.

"La nostra ambizione - ha sottolineato Cappellacci - e' quella di ridurre progressivamente, fino ad azzerarle, le emissioni di anidride carbonica e, in questo modo, rendere 'verde' non soltanto il nostro territorio, ma anche la nostra economia e la nostra società. Sfida difficile, ma alla nostra portata se riusciremo a farla diventare una sfida che coinvolge ognuno di noi e tutti nostri i nostri territori".

La Sardegna punta a costruire un percorso di crescita, di sviluppo e di benessere, senza per questo compromettere - ha rimarcato ancora il presidente - le potenzialità di un sistema ambientale unico, dotato di peculiarità naturalistiche di inestimabile valore che non possono essere sacrificate sull’altare di nessuna opzione economica. L’aspetto culturale è una delle componenti essenziali di CO2.zero che propone un’approccio fortemente innovativo, integrato e intersettoriale che non ha solo implicazioni economiche, ma anche culturali, investendo direttamente i processi educativi e le regole di condotta delle nostre comunità.

"Sardegna CO2.0 non è un solo progetto - ha concluso il Governatore - E' un grande contenitore di progetti. Progetti che guardano tutti nelle medesima direzione e per il raggiungimento dei medesimi obiettivi: quelli dell’uso razionale ed efficiente dell’energia; dell’impegno nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie, che consentano da una parte un ricorso pulito alle fonti fossili, e dall’altra un ampio utilizzo delle fonti rinnovabili; del coinvolgimento delle comunità locali nei nuovi processi produttivi e di efficientamento energetico entro un quadro di sensibilizzazione e educazione allo sviluppo. Risparmio energetico, fonti rinnovabili, carbone pulito e gas naturale sono le parole chiave del nostro nuovo modello di sviluppo. Vogliamo cosi' andare oltre un modello di sviluppo ereditato dal passato e creare nuove opportunità di impresa di occupazione".