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Continuità territoriale, Cappellacci: "Flotta sarda e continuità aerea iniziative di liberazione della Sardegna"

"In quella che è una vera e propria battaglia di liberazione della Sardegna da antichi vincoli che nei decenni hanno compresso i nostri diritti e mortificato le aspettative di sviluppo del nostro sistema economico siamo consapevoli di non essere soli perché all’esterno del palazzo i Sardi hanno avuto modo di verificare in concreto chi sta agendo con determinazione per tutelare il nostro diritto alla mobilità e chi invece pensa ad altro".
Presidente Cappellacci
CAGLIARI, 20 APRILE 2012 - "Abbiamo sfidato gruppi di potere molto forti". Così il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ritorna sulla questione continuità territoriale.

"In quella che è una vera e propria battaglia di liberazione della Sardegna da antichi vincoli che nei decenni hanno compresso i nostri diritti e mortificato le aspettative di sviluppo del nostro sistema economico siamo consapevoli di non essere soli perché all’esterno del palazzo i Sardi hanno avuto modo di verificare in concreto chi sta agendo con determinazione per tutelare il nostro diritto alla mobilità e chi invece pensa ad altro. Vorremmo essere meno soli anche all’interno del cosiddetto palazzo, dove invece pare prevalere la logica del "tanto peggio tanto meglio", di un interessato scetticismo e, in taluni casi, perfino del fango. In quest’ultimo caso è difficile non pensare a una condotta più o meno consapevolmente "collaborazionista" rispetto a interessi lontani da quelli della nostra terra. Da una parte c’è l’interesse pubblico e dall’altro quello privato, a volte degenerato in avidità. Ciascuno si assuma la responsabilità di scegliere con chiarezza da che parte stare. Noi continueremo questa battaglia con chi ci sta, con chi ritiene che l’autonomia della Sardegna non sia materia per puri e semplici esercizi retorici, ma sia un elemento concreto che deve manifestarsi nella vita quotidiana dei cittadini, che significhi per essi la possibilità di poter determinare liberamente come figli, genitori, studenti, lavoratori professionisti o imprenditori il proprio percorso di vita. Noi vogliamo che la Sardegna sia protagonista delle scelte in materia di continuità territoriale, anziché subire decisioni prese altrove e a discapito nostro. Non accetteremo di fare i vassalli dei feudatari del nuovo millennio".


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