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Vertenza Sardegna, diffida e messa in mora anche in limba per il Governo Monti

"Da questo momento - ha detto il presidente - le nostre comunicazioni con l'Esecutivo saranno scritte sia in italiano che nella lingua dei nostri avi. Vogliamo ribadire così il nostro orgoglio e la nostra identità sarda: quella di un popolo con storia, tradizioni, cultura e lingue proprie".
Lingua sarda
CAGLIARI, 24 MAGGIO 2012 - La diffida e la messa in mora al Governo Monti sulla vertenza entrate è stata inviata in due lingue al presidente del Consiglio: in italiano e in limba. Lo annuncia il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, che stamane ha abbandonato l'insediamento del tavolo sul federalismo e che ha preannunciato al ministro Gnudi l'arrivo dell'ufficiale giudiziario a Palazzo Chigi. "Da questo momento - ha aggiunto il presidente - le nostre comunicazioni con l'Esecutivo saranno scritte sia in italiano che nella lingua dei nostri avi. Vogliamo ribadire così il nostro orgoglio e la nostra identità sarda: quella di un popolo con storia, tradizioni, cultura e lingue proprie. Il nostro non è un piagnisteo assistenzialista, ma e' la rivendicazione di rispetto, di pari dignita, di ciò che spetta di diritto alla nostra isola. Vogliamo perseguire la via dello sviluppo con progetti che abbiano origine in Sardegna, rispettosi dei nostri valori e del nostro immenso patrimonio ambientale e paesaggistico, ma dobbiamo essere messi nelle condizioni di farlo. Nel corso della storia - ha concluso Cappellacci - tutte le volte che l'Italia ha chiamato, la Sardegna ha risposto e ha dato il suo contributo. Purtroppo non possiamo dire che a parti invertite sia accaduto lo stesso".