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Referendum: quesito consultivo per indipendenza, dichiarato inammissibile

L'Ufficio del referendum ha ritenuto che la richiesta violasse manifestamente i limiti previsti dalla legge e, specificamente, contrastasse con l'ordinamento generale e i principi fondanti la Repubblica italiana.
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CAGLIARI, 6 GIUGNO 2012 - L'Ufficio regionale del referendum ha dichiarato inammissibile la richiesta di referendum popolare regionale consultivo sull'indipendenza presentato dal movimento Malu Entu. Il quesito ("sei d’accordo, in base al diritto internazionale delle Nazioni Unite, al raggiungimento della libertà del popolo sardo, con l’Indipendenza?") è stato ritenuto illegittimo in quanto la materia su cui verte non può costituire oggetto di referendum consultivo, che pur non essendo vincolante, appare tale da prospettare modifiche normative in termini inammissibili sull'ordine costituzionale e politico del Paese.

L'Ufficio del referendum, presieduto dal dott. Giangiacomo Pisotti, ha ritenuto che la richiesta violasse manifestamente i limiti previsti dalla legge e, specificamente, contrastasse con l’ordinamento generale e i principi fondanti la Repubblica italiana, di cui la Regione Sardegna è parte integrante, alla luce dell’interesse esclusivo dello Stato, tutelato costituzionalmente, essendo rivolta a discuterne il carattere unitario e indivisibile. Tale principio è sancito nell'art. 5 della Costituzione (“la Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali”) nonché nello Statuto speciale per la Sardegna il cui art. 1 afferma che “La Sardegna con le sue isole è costituita in Regione autonoma fornita di personalità giuridica entro l’unità politica della Repubblica italiana, una e indivisibile, sulla base dei principi della Costituzione e secondo il presente Statuto" .