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Spending review, Cappellacci: "Governo assolva a dovere di leale collaborazione con le regioni".

"La revisione della spesa - ha evidenziato Cappellacci - rappresenta un obiettivo condivisibile, ma deve essere attuato seguendo un metodo equo e senza introdurre nuove discriminazioni. La Sardegna ha già una vertenza aperta con uno Stato debitore insolvente, che, violando la Costituzione e lo Statuto, ancora nega i fondi dovuti a titolo di entrate".
presidente Cappellacci
CAGLIARI, 5 LUGLIO 2012 - "Il Governo non può venir meno al rispetto della Costituzione e alla leale collaborazione con le Regioni". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci. "Sulla spending review - ha aggiunto il presidente - rischia di consumarsi una nuova rottura tra l'esecutivo e le istituzioni regionali che, soprattutto quando si trattano argomenti che vanno a incidere nella vita quotidiana dei cittadini, non possono restare inascoltate. La revisione della spesa - ha evidenziato Cappellacci - rappresenta un obiettivo condivisibile, ma deve essere attuato seguendo un metodo equo e senza introdurre nuove discriminazioni. La Sardegna - ha proseguito Cappellacci - ha già una vertenza aperta con uno Stato debitore insolvente, che, violando la Costituzione e lo Statuto, ancora nega i fondi dovuti a titolo di entrate. Se a questo dovesse aggiungersi anche un progressivo disimpegno nel territorio o dovessero verificarsi nuovi "scippi" - ha aggiunto il governatore - sarebbe il compimento di una vera e propria secessione al contrario. Se al termine del Consiglio dei Ministri i contenuti del decreto dovessero confermare una condotta solitaria, unilaterale e non rispettosa delle autonomie, oltre all’intervento del presidente Napolitano, già invocato anche durante l'ultimo incontro avvenuto lunedì a Caprera, si renderebbe necessaria una profonda modifica delle disposizioni da parte del Parlamento in sede di conversione. In ogni caso la Sardegna difenderà i suoi diritti in sede politica e, se ancora una volta necessario, anche in sede giurisdizionale, come avvenuto nei casi precedenti".

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