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Tirrenia - Cappellacci e Lombardo a Governo, coinvolgere Sardegna e Sicilia o contesteremo vendita

Pesanti conseguenze per l'assenza di concorrenza sulle rotte da e per le due isole. La denuncia dei due Governatori in una lettera al sottosegretario della Presidenza del Consiglio Catricalà. Irrinunciabile prerogativa dei territori è la corretta applicazione del principio della continuità territoriale.
Traghetti tirrenia
ROMA, 11 LUGLIO 2012. "L' incredibile vicenda della privatizzazione della Tirrenia non si è ancora conclusa e le regioni Sicilia e Sardegna hanno subito e subiscono le pesanti conseguenze della assenza - di fatto - di concorrenza sulle rotte da e per le due isole". Inizia così la lettera consegnata dai Governatori di Sardegna e Sicilia, Ugo Cappellacci e Raffaele Lombardo, al sottosegretario della Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, in cui si denunciano ancora una volta le conseguenze legate alla procedura di cessione della Tirrenia.

"E' inutile ripercorrere - aggiungono i due presidenti - le lunghe fasi delle gare, apparentemente finalizzate alla cessione dell'azienda di trasporti marittimi, ultimo emblema della marineria italiana, in concreto conclusasi con un nulla di fatto, nonostante le interessanti offerte presentate anche da società partecipate dagli Enti Regionali. A questo punto - sottolineano Cappellacci e Lombardo - non potendosi ulteriormente protrarre questo stato di abbandono che danneggia irreparabilmente il turismo e i cittadini isolani, si chiede di consentire l'ingresso nella compagine della società acquirente Cin, delle Regioni ovvero delle società da esse partecipate, conferendo loro funzioni e poteri atti ad una corretta applicazione del principio della continuità territoriale, irrinunciabile prerogativa dei territori".

La presenza degli enti Regionali - si evidenzia nella lettera - avrà la insostituibile funzione di vigilare sulla razionalizzazione e fruibilità dei servizi, mantenendo la forma privatistica della gestione imprenditoriale. Tale soluzione è resa possibile - si spiega nella missiva - dal già intervenuto cambiamento delle componenti della Compagnia Cin Spa. "Cambiamento che, in caso di mancato accoglimento della presente istanza - concludono i due governatori -, non potrà non essere oggetto di apposita formale contestazione".

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