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Manifestazione 24 novembre - La Spisa, mantenere aperto dialogo "dinnanzi ad attacco all'Autonomia occorre resistenza comune"

"Occorre mantenere aperto - commenta La Spisa - quel canale di dialogo indispensabile per lavorare sulle soluzioni, ai programmi e ai progetti che possono trovare ulteriore slancio proprio grazie alla partecipazione dei rappresentanti del mondo del lavoro".
Palazzo della Regione
CAGLIARI, 22 OTTOBRE 2012. "I sindacati rappresentano legittimamente preoccupazioni presenti e diffuse nella nostra società, che meritano rispetto, attenzione e massima considerazione. Se nell’evidenziare le stesse è normale che le strade siano possano essere diverse rispetto a quelle della politica, poiché il nemico comune sono la disoccupazione e la crisi, la Giunta ha il dovere di accettare le critiche e le manifestazioni di piazza, ma allo stesso tempo auspica che mantenga aperto quel canale di dialogo indispensabile per lavorare sulle soluzioni, ai programmi e ai progetti che possono trovare ulteriore slancio proprio grazie alla partecipazione dei rappresentanti del mondo del lavoro". Lo ha dichiarato il vicepresidente della Regione, Giorgio La Spisa, commentando l’annuncio dello sciopero del 24 novembre.

"Ciò vale ancor di più per quanto riguarda le questioni aperte con l’esecutivo nazionale. In un momento storico in cui lo Stato, ansioso di dare risposte alle richieste dell’Unione Europea, incorre nell’errore di fare di tutta l’erba un fascio e interviene con tagli lineari sulle Regioni e sugli enti locali senza considerare limiti oggettivi come l’insularità e parametri come la popolazione, il reddito pro capite e il PIL, nascono nuove e pericolose discriminazioni - osserva l'esponente dell'esecutivo -. Ferma restando la diversità dei ruoli e delle responsabilità e nulla togliendo alla dialettica con le forze sociali, anzi, rinforzandola, occorre non lasciar cadere il tentativo di condividere una linea comune sulla vertenza Sardegna aperta con lo Stato. La Giunta regionale ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale tutti gli atti che in questi anni hanno rappresentato un attacco all’Autonomia della Regione e ai diritti dei Sardi e conferma la propria volontà di porre in essere un’azione politica su questi temi che coinvolga non solo la politica, ma l’intera società sarda".