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Inaugurata a Sassari la mostra sulla cartografia storica e militare della Sardegna dal '700 ad oggi

"L’Isola misurata - La cartografia della Sardegna da Alberto Ferrero della Marmora all’Istituto Geografico Militare e agli strumenti innovativi della Regione Autonoma della Sardegna", è il titolo della mostra che si è aperta quest’oggi a cittadini e visitatori a Sassari e che resterà visitabile fino al 10 marzo prossimo nei due scenari più rappresentativi dello spirito stesso dell’esposizione.
cartografia, mappe
SASSARI, 8 FEBBRAIO 2013. Un viaggio attraverso la storia della Sardegna dal ‘700 a oggi ripercorsa dal punto di vista della cartografia storica e militare, racchiusa e riassunta in oltre 100 suggestivi esemplari di mappe e di pubblicazioni provenienti dalle collezioni dell’Istituto Geografico Militare di Firenze e della mediateca comunale di Cagliari. "L’Isola misurata - La cartografia della Sardegna da Alberto Ferrero della Marmora all’Istituto Geografico Militare e agli strumenti innovativi della Regione Autonoma della Sardegna", è il titolo della mostra che si è aperta quest’oggi a cittadini e visitatori a Sassari e che resterà visitabile fino al 10 marzo prossimo nei due scenari più rappresentativi dello spirito stesso dell’esposizione. Dalle sale della pinacoteca MUS’A (Museo Sassari Arte) di piazza Santa Caterina al porticato della caserma “La Marmora” di piazza Castello, sede del Comando della Brigata “Sassari, la galleria inaugurata dall’assessore regionale degli Enti locali, Finanze e Urbanistica, Nicola Rassu, illustra e indaga sul fondamentale contributo che il Generale Alberto Ferrero della Marmora, apportò alla nascita della prima cartografia scientifica sarda.

“Il punto di partenza per ogni ragionamento e per ogni scelta territoriale è dettato da una conoscenza raffinata, misurata e misurabile, oltre che accessibile a tutti, della geografia del territorio. Ed è in questa prospettiva che l’Assessorato dell’urbanistica da diversi anni ha investito moltissime risorse strumentali, professionali ed economiche nella ricerca e nello sviluppo dell’informazione cartografica – ha detto nel suo intervento introduttivo l’assessore Rassu - La Sardegna, proprio per questo, è considerata una delle Regioni più attrezzate e organizzate nel campo della cartografia e dei sistemi informativi territoriali racchiusi nel sito tematico del portale regionale, “SardegnaGeoportale”. Il nostro patrimonio di dati territoriali esteso e accurato – ha aggiunto l’assessore – è capace di ricostruirne le serie storiche necessarie a favorire la comprensione dei processi di trasformazione del territorio”.

Curata da Luciana Pintore e organizzata dall’editore Carlo Delfino in collaborazione con l’Istituto Geografico Militare dell’Esercito Italiano, la mostra è approdata nel capoluogo turritano grazie al fondamentale apporto della Brigata “Sassari”, rappresentata all’inaugurazione dal Comandante Generale, Manlio Scopigno, non solo per la sede dell’allestimento.

L’esposizione propone ai visitatori, per la prima volta in originale, esemplari di mappe e manoscritti provenienti dalle collezioni dell’IGM e dal fondamentale contributo di Alberto Della Marmora alla nascita della prima cartografia scientifica sarda. L’occasione, per i suoi contenuti culturali, potrà suscitare l’interesse di un ampio pubblico di appassionati e studiosi e costituire un utile strumento didattico per studenti e tecnici. La mostra consentirà ai visitatori, inoltre, di ammirare l'epoca della Sardegna accanto alla riproduzione della carta del 1845 realizzata da Alberto Della Marmora con la collaborazione del cagliaritano Carlo De Candia: un viaggio immaginario che ripercorre l’itinerario compiuto da Della Marmora, nelle diverse località e aree della Sardegna.

“L’allestimento cartografico consente di scoprire e ammirare un pezzo della nostra storia attraverso il ricco repertorio di cartografia storica della Sardegna, costruito a partire dalle attività del Generale Alberto Ferrero Della Marmora e proseguito con le attività dell’Istituto Geografico Militare: un grande e raro patrimonio cartografico, che ha rappresentato negli anni la base per elaborare piani e progetti e costituisce oggi, non solo memoria storica ma anche contributo conoscitivo per meglio capire l’evoluzione del territorio”, ha concluso Rassu.