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Trasporti marittimi, Presidente Cappellacci: "Bene interessamento Lupi, ma Sardegna rivendica trasferimento competenza"

"La decisione dell'antitrust sugli esposti della Regione e dei consumatori contro il caro-traghetti e il cartello degli armatori, prevista per il 19 giugno, rappresenta il momento della verità", ha detto Cappellacci sottolineando che, per quanto riguarda la Sardegna, "deve rappresentare la fine del sistema Tirrenia, così come lo abbiamo conosciuto nei decenni, caratterizzato da disservizi, prezzi elevati e qualità scadente. La continuità marittima non è una benevola concessione o un privilegio dei cittadini sardi, ma un preciso diritto che deve essere reso pieno ed effettivo".
Nave Dimonios
CAGLIARI, 1° GIUGNO 2013 - "Prendiamo atto dell'interessamento del ministro Lupi per quanto riguarda la questione relativa ai collegamenti marittimi. Tuttavia - ha detto il presidente della Regione, Ugo Cappellacci - chiediamo che si passi direttamente ai fatti concreti e che il ministro proponga al Governo di adottare tutti gli atti finalizzati a dare, finalmente, piena ed effettiva attuazione al trasferimento della competenza, con le relative risorse, in materia di continuità territoriale marittima, già prevista fin dalla Finanziaria statale del 2007. In questo modo la Sardegna subentrerà allo Stato nella titolarità e nella gestione delle convenzioni, come quella riguardante Tirrenia".

"La decisione dell'antitrust sugli esposti della Regione e dei consumatori contro il caro-traghetti e il cartello degli armatori, prevista per il 19 giugno, rappresenta il momento della verità", ha detto Cappellacci sottolineando che, per quanto riguarda la Sardegna, "deve rappresentare la fine del sistema Tirrenia, così come lo abbiamo conosciuto nei decenni, caratterizzato da disservizi, prezzi elevati e qualità scadente. La continuità marittima non è una benevola concessione o un privilegio dei cittadini sardi, ma un preciso diritto che deve essere reso pieno ed effettivo".

"Per archiviare decenni di soprusi e di insulti alla dignità del nostro popolo, la Sardegna non intende più essere spettatrice, ma vuole direttamente decidere la politica dei collegamenti marittimi. E' una rivendicazione antica, dovuta alle amnesie e a comportamenti pilateschi da parte dello Stato durati per decenni, che devono cessare una volta per tutte".

"Per questo - ha concluso il Presidente - ogni soluzione che non dovesse prevedere il passaggio delle competenze alla Sardegna, sarebbe un compromesso disonorevole e, in quanto tale, inaccettabile".