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Riforme, Cappellacci: "Riconoscere insularità e costruire nuova autonomia"

"La questione sarda, infatti - ha detto il presidente - al pari e forse anche più di quella meridionale, é una delle ferite aperte della Repubblica. Occorre pertanto intervenire affinché i diritti dei sardi, nella loro specialità, abbiamo il riconoscimento e la tutela che meritano e che siano espressione di una cittadinanza pari a quella degli altri connazionali".
Palazzo della Regione
OLBIA, 8 GIUGNO 2013. "Nella speranza che non venga vanificato, come avvenuto in passato, il percorso avviato dal Governo per le riforme può e deve rappresentare un'occasione storica. In questo senso, non può non essere sottolineata positivamente la volontà espressa dal presidente del Consiglio dei Ministri e dal ministro Quagliariello durante la recente riunione svolta a Palazzo Chigi circa un pieno coinvolgimento delle Regioni. Per quanto riguarda la Sardegna - ha aggiunto Cappellacci - che in questi anni ha visto inasprirsi la dialettica con lo Stato e che più volte ha dovuto tutelare i propri diritti davanti ai giudici costituzionali, si intravede l'opportunità di una riscrittura del patto con lo Stato che veda confermata e rinforzata la nostra Autonomia".

"La questione sarda, infatti - ha aggiunto il presidente - al pari e forse anche più di quella meridionale, é una delle ferite aperte della Repubblica. Occorre pertanto intervenire affinché i diritti dei sardi, nella loro specialità, abbiamo il riconoscimento e la tutela che meritano e che siano espressione di una cittadinanza pari a quella degli altri connazionali. Per questo - ha evidenziato il presidente - chiederemo che nella Costituzione sia inserito un riconoscimento pieno, esplicito e rinforzato, non un semplice riferimento, a quella condizione di insularità che rappresenta la grande e oggettiva discriminante tra la Sardegna e il resto del territorio nazionale.

Questo, unitamente al nostro essere popolo, alla specificità della nostra cultura, della nostra lingua e delle nostre tradizioni, deve essere il punto di partenza di un nuovo percorso autonomistico della Sardegna con lo Stato italiano. É da un esplicito riconoscimento - ha concluso il presidente - che può derivare finalmente la piena e concreta effettività dei diritti dei cittadini sardi, per troppo tempo rimasti lettera morta".