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Formazione: presentato a Oristano il progetto Fleming per dirigenti aziende sanitarie pubbliche e private

"Il cambiamento e l’innovazione nella sanità - ha affermato l’assessore del lavoro, Mariano Contu - sono strategici per la qualità della vita della popolazione. Per la loro realizzazione bisogna agire anche sulle capacità organizzative, gestionali e relazionali del management".
Sanità ospedale
CAGLIARI, 2 DICEMBRE 2013 - "Supportare i processi di cambiamento potenziando le competenze manageriali dei dirigenti delle strutture sanitarie pubbliche e private". E’ l’obiettivo del progetto Alessandro Fleming, messo in campo dall’assessorato regionale del lavoro con il cofinanziamento del Fondo Sociale Europeo, presentato oggi ad Oristano nella sala convegni del Hotel Mariano IV.

Il programma è articolato in tre fasi: mappatura delle conoscenze, erogazione della formazione e certificazione delle competenze (prevista dalla normativa vigente), realizzazione dei project work e promozione delle best practice.

"Il cambiamento e l’innovazione nella sanità - ha affermato l’assessore del lavoro, Mariano Contu - sono strategici per la qualità della vita della popolazione. Per la loro realizzazione bisogna agire anche sulle capacità organizzative, gestionali e relazionali del management. In questo senso, il progetto Fleming è particolarmente innovativo perché si basa sulla diffusione della conoscenza, attraverso la creazione di una piattaforma digitale in grado di condividere le soluzioni alle principali problematiche del sistema sanitario.

"Questo progetto - ha aggiunto l’assessore della sanità, Simona De Francisci, nasce in concomitanza con la riorganizzazione della rete ospedaliera del 2011, nella logica “meno ospedale, più territorio", dopo aver analizzato i dati su cui operare sia a livello normativo, ma soprattutto sulla formazione manageriale. Si tratta di politiche nuove, che, attraverso la formazione, tendono a fornire sempre più servizi sul territorio e a decongestionare gli ospedali, con il duplice obiettivo di fornire prestazioni sanitarie "sotto casa" e ridurre costi inutili e sprechi, lavorando all’appropriatezza prescrittiva, tenuto conto, ad esempio, che su circa 300.000 prestazioni ospedaliere 1/6 sono inappropriate. Su questo la Sardegna è avanti, perché ci sono diverse ASL che stanno già attuando queste buone pratiche."