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Servitù militari, il presidente Pigliaru a Roma a nome di tutto il Consiglio regionale

Il Consiglio regionale ha dato mandato al Presidente della Regione Francesco Pigliaru, di portare oggi, mercoledì 18, a Roma, al tavolo della seconda Conferenza Nazionale sulle Servitù militari, una posizione della Sardegna forte, unitaria e condivisa.
Roma Palazzo Chigi
CAGLIARI, 18 GIUGNO 2014 - Il Consiglio regionale ha dato mandato al Presidente della Regione Francesco Pigliaru, di portare oggi, mercoledì 18, a Roma, al tavolo della seconda Conferenza Nazionale sulle Servitù militari, una posizione della Sardegna forte, unitaria e condivisa. Ieri pomeriggio, a conclusione dei lavori dell’aula, è stato infatti approvato un Ordine del giorno sulle dichiarazioni del Presidente in relazione alle servitù militari dopo l’audizione in IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati, a conclusione della discussione. Nell’Odg, che ha come primo firmatario Pietro Cocco e porta la firma di altri 12 consiglieri tra maggioranza e opposizione, si fa il punto sulla situazione attuale delle servitù nell’isola, ribadendo il rispetto per il ruolo delle forze armate e nello stesso tempo prendendo atto della necessità di un riequilibrio.

Come indicato dal voto del Consiglio, Francesco Pigliaru proseguirà l’azione politica con il Governo volta al riequilibrio del gravame militare sul territorio sardo. L’Odg approvato impegna il Presidente della Regione a proseguire quindi le interlocuzioni con il Governo, a partire dai lavori della seconda Conferenza Nazionale, per arrivare alla stipula di un’Intesa i cui contenuti dovranno essere preliminarmente illustrati al Consiglio Regionale. Cuore dell’accordo sarà sancire l’impegno del Governo appunto verso un riequilibrio del gravame militare, attraverso la previsione di una progressiva diminuzione delle aree soggette a vincoli, la dismissione di alcuni poligoni e la riconversione di altri.. Punti fondamentali saranno inoltre l’istituzione di osservatori permanenti per il monitoraggio ambientale in ciascun poligono militare e l’avvio di una valutazione indipendente, secondo standard internazionali, degli eventuali costi da mancati sviluppi alternativi dei territori. Si dovrà prevedere, in più, l’avvio di un tavolo tecnico finalizzato alla ridefinizione del sistema dei contributi ai Comuni maggiormente oberati da servitù militari. L’Intesa dovrà poi stabilire la destinazione, nell’ambito dei processi di riconversione delle attività svolte nei poligoni, di una quota degli investimenti statali in ricerca e innovazione anche in una prospettiva “dual use”, in misura proporzionale al gravame militare, al fine di avviare processi di sviluppo e di incremento dell’occupazione e delle competenze nei territori. Tra i contenuti, infine, la sospensione delle esercitazioni militari nel periodo estivo a partire dal primo giugno al 30 settembre.

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