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Agricoltura: Falchi, con aggregazione si rilancia settore ortofrutta

"L'ortofrutticolo è un comparto dalle grandi potenzialità - ha detto l'assessore dell'Agricoltura - e dobbiamo lavorare per valorizzare le nostre produzioni attraverso il marchio di qualità Sardegna che serve, sempre più, a distinguere i prodotti locali da quelli importati".
CAGLIARI, 18 SETTEMBRE 2014 - In occasione dell'iniziativa organizzata dall'agenzia LAORE sulla valorizzazione dell’anguria gonnese "Call'e Boi", esempio della biodiversità e della ricchezza agricola della Sardegna, l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha visitato questa mattina il Mercato ortofrutticolo di Sestu.

"L'ortofrutticolo è un comparto dalle grandi potenzialità - ha affermato la titolare dell'Agricoltura - e dobbiamo lavorare per valorizzare le nostre produzioni attraverso il marchio di qualità Sardegna che serve, sempre più, a distinguere i prodotti locali da quelli importati".

Proprio sul versante delle merci che sbarcano sulla nostra isola, l’assessore ha incontrato il personale dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e delle repressioni frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF Sardegna) impegnato nella verifica dei prodotti presenti nei box. "Questa mattina a Cagliari, in collaborazione con la Capitaneria di porto, - ha detto l’ispettore Corrado Asunis - abbiamo effettuato dei controlli istituzionali su una nave che trasportava merci spagnole e italiane. Poi abbiamo completato le verifiche qui a Sestu”.

"È fondamentale, per il rilancio del settore, favorire l’aggregazione dei produttori e la programmazione delle produzioni. Avviamo quindi da subito - ha aggiunto Falchi - la raccolta dati su produzioni locali e importazioni e, nei prossimi giorni, apriremo il confronto con gli operatori dell’ortofrutta sulle problematiche legate alla nuova Organizzazione comune dei mercati (Ocm), varata con la nuova Politica agricola comunitaria (Pac) 2014-2020”.

Per il centro ortofrutticolo di Sestu passa circa il 50% dei prodotti del mercato isolano. "Quasi 1500 aziende agricole sarde - ha spiegato il direttore del mercato, Giorgio Licheri - conferiscono i loro prodotti da noi, mentre sono 800 i clienti che acquistano e immettono le merci nella distribuzione al dettaglio". Circa 200 persone sono impiegate fra le tre cooperative di produttori, che vendono anche le proprie merci, le 67 aziende specializzate nella commercializzazione di produzioni locali e di importazione, e il personale del mercato.