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Beni museali: Firino, nessuna responsabilità della Regione nella chiusura del Museo dell'Intreccio di Castelsardo

"Deve essere però chiaro che non si tratta di scelta dettata dalla mancanza degli stanziamenti regionali relativi ai costi del personale che saranno previsti, come ogni anno, nella Legge Finanziaria, e che anzi la Regione si era già espressa, lo scorso novembre, auspicando la prosecuzione dei servizi e la tutela degli attuali lavoratori delle cooperative che gestiscono i Beni Culturali.
Castelsardo
CAGLIARI, 5 GENNAIO 2015 - L'assessore regionale dei Beni Culturali, Claudia Firino, interviene in relazione alla decisione del comune di Castelsardo di chiudere il Museo dell’Intreccio e indire una gara d'appalto per la gestione.

"Il comune di Castelsardo ha piena titolarità a chiudere il Museo dell’Intreccio nel Castello dei Doria, come accaduto nei giorni scorsi, e di procedere a nuovi appalti" dichiara l'assessore Firino.

"Deve essere però chiaro che non si tratta di scelta dettata dalla mancanza degli stanziamenti regionali relativi ai costi del personale che saranno previsti, come ogni anno, nella Legge Finanziaria, e che anzi la Regione si era già espressa, lo scorso novembre, auspicando la prosecuzione dei servizi e la tutela degli attuali lavoratori delle cooperative che gestiscono i Beni Culturali.
Nell'attesa di attivare l'importante processo di riqualificazione, modernizzazione e sviluppo del sistema culturale e identitario della Sardegna, a cui stiamo lavorando, questo Assessorato ha infatti inoltrato l'invito a confermare e mantenere attivi i progetti in essere fino a tutto il 2015, specificando “l’esigenza e l’auspicio che gli enti locali beneficiari dei finanziamenti regionali provvedano alla gestione dei servizi, ove possibile, con le modalità previste per la gestione dei servizi pubblici locali privi di rilevanza economica, in modo comunque da utilizzare i soggetti esecutori fin qui impegnati nei progetti".

Se la Giunta di Castelsardo ha deciso diversamente, deve assumersene per intero la responsabilità. Altri comuni hanno infatti optato per la proroga dell'affidamento del servizio alle cooperative già impegnate, come bene esemplificato dal caso dell'Antiquarium Arborense di Oristano."