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Open data, Homer. Demuro: "La Sardegna culla della cultura digitale"

"Il progetto Homer pone la nostra isola, nella prospettiva europea, al centro del Mediterraneo - ha detto l'assessore Demuro - nella federazione degli Open data. La rete ha la capacità di mettere insieme grandi giacimenti culturali di dati che servono alla pubblica amministrazione nel rapporto con i cittadini, per garantire il futuro della democrazia digitale".
CAGLIARI, 3 FEBBRAIO 2015 - "La Sardegna, in Italia, è innegabilmente la culla della democrazia e della cultura digitale. Come pubblica amministrazione dobbiamo essere all’altezza di questa grande tradizione". A dirlo questa mattina alla presentazione del workshop conclusivo del progetto europeo Homer, l'assessore del Personale e Affari generali Gianmario Demuro.

"Il progetto Homer pone la nostra isola, nella prospettiva europea, al centro del Mediterraneo - ha proseguito l'assessore Demuro - nella federazione degli Open data. La rete ha la capacità di mettere insieme grandi giacimenti culturali di dati che servono alla pubblica amministrazione nel rapporto con i cittadini, per garantire il futuro della democrazia digitale".

I dati aperti servono a identificare le singole realtà e la conoscenza di queste informazioni aiuta la verificabilità dell'operato delle singole amministrazioni a livello europeo. "La vita dei cittadini cambia in modo sostanziale - dice l'esponente della Giunta Pigliaru - gli utenti diventano attori protagonisti e allo stesso tempo possono giudicare con consapevolezza sia l’operato della Regione e delle amministrazioni in generale, sia avere informazioni dettagliate sulla propria storia, o le condizioni ambientali e lo sviluppo economico, o ancora sull’uso dei soldi pubblici".

Censimento dei dati. La grande mole di informazioni che una pubblica amministrazione può fornire, pone in maniera forte il tema del censimento, ovvero la scelta e l’utilità dei dati che si mettono a disposizione sulla rete. “La pubblica amministrazione deve agevolare la scelta e la definizione dei dati, per aumentare quella che chiamiamo cultura digitale”.

Il caso Sardegna digital library. "Nel 2004 la Sardegna sviluppa il primo modello di open data, in maniera lungimirante – conclude il titolare degli Affari generali - con Sardegna digital library, durante la giunta del Presidente Soru, dove si racconta l’identità di una terra e di un popolo fornendo dati di diverso genere, legati fra loro da un profondo senso del recupero e della conservazione dell’identità di un popolo".