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Servitù militari: su Santo Stefano il Consiglio vota nuovo mandato al presidente della Regione

"In merito alla nostra contrarietà riguardo a questa imposizione, mi sono già pronunciato davanti a quest'aula. Imposizione che ricordo a voi tutti essere avvenuta in maniera unilaterale fuori da qualsiasi concertazione con la Regione, secondo le vecchie logiche". Così ha detto il presidente Pigliaru.
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CAGLIARI, 18 FEBBRAIO 2015 - Il Consiglio regionale ha approvato con 42 voti a favore l'ordine del giorno sulla richiesta di riesame al Consiglio dei ministri del decreto che impone la servitù militare a protezione del deposito di Guardia del Moro nell'Isola di Santo Stefano a La Maddalena, richiesta presentata dal Presidente della Regione Francesco Pigliaru. L'ordine del giorno è arrivato in aula a firma del capogruppo del Partito democratico, Pietro Cocco e altri, e ha fatto seguito alle dichiarazioni che il Presidente Pigliaru ha portato in apertura di lavori. L'aula di via Roma ha impegnato il Presidente della Giunta:

a rappresentare, in occasione, del riesame del decreto impositivo, presso il Consiglio dei Ministri, la contrarietà del Consiglio Regionale verso l’imposizione della servitù militare a protezione del deposito di munizioni di Guardia del Moro;

a chiedere in tale sede un rinnovato impegno del Governo nazionale nel perseguimento degli obiettivi definiti nel piano di rilancio di La Maddalena per una sua concreta attuazione in tempi certi, anche relativamente al piano delle bonifiche;

a ricercare forme di concertazione, anche con il coinvolgimento della rappresentanza parlamentare, circa gli scenari strategici che saranno delineati nel Libro Bianco della Difesa;

a riferire al Consiglio regionale per le opportune valutazioni e conseguenti decisioni circa la deliberazione del Consiglio dei Ministri in sede di riesame del Decreto di imposizione di servitù militare a Santo Stefano.

Nel suo discorso Francesco Pigliaru ha illustrato il contesto, ricordando che "Il 20 ottobre 2014 il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha emanato un decreto di nuova imposizione quinquennale per il periodo 2014-2019 della servitù militare a protezione del deposito munizioni Guardia del Moro situato nell'isola di Santo Stefano a La Maddalena".

Il Presidente ha poi brevemente ripercorso la storia di questa servitù e ha ricordato: "In merito alla nostra contrarietà riguardo a questa imposizione, mi sono già pronunciato davanti a quest'aula. Imposizione che ricordo a voi tutti essere avvenuta in maniera unilaterale fuori da qualsiasi concertazione con la Regione, secondo le vecchie logiche".

Per quanto riguarda lo stato delle cose, il Presidente Pigliaru ha specificato che: "Il 4 novembre 2014 abbiamo presentato ricorso al Presidente del Consiglio dei Ministri al fine di un riesame del Decreto di imposizione. A giorni sarà convocata una seduta nella quale avrò occasione di presentare anche l’esito di questo dibattito”.

Davanti a un Consiglio regionale riunito quasi al completo, il Presidente Pigliaru ha aggiunto: "Ritengo che la servitù di Santo Stefano, intervenuta successivamente all'avvio delle interlocuzioni con la Difesa, debba essere ricondotta all’interno di un quadro strategico nel quale si devono collocare i diversi argomenti, dove tutto ciò che si può configurare come un consolidamento della presenza militare, e Santo Stefano così si configura, debba essere attentamente valutato. Ciò dando così seguito anche al mandato ricevuto dal Consiglio Regionale nel giugno dello scorso anno”.

Nei rapporti in corso con Roma il Presidente della Giunta regionale ha ribadito che: "Al centro delle interlocuzioni con il Governo deve essere posta la riduzione dei Poligoni militari in Sardegna e la riconversione in senso duale di quelli rimanenti. Si tratta di obiettivi di medio lungo periodo, ma verso i quali le nostre azioni devono convergere. E in questo senso devono essere lette anche le misure di compensazione e mitigazione, che non possono essere misure volte al consolidamento della presenza militare".

Da questa estate, il confronto con Roma ha avuto notevoli evoluzioni. "Rispetto al mandato del Consiglio come è noto negli ultimi mesi sono accadute diverse cose, - ha proseguito Francesco Pigliaru - con numerosi incontri con i rappresentanti della Difesa. Nel gennaio di quest'anno abbiamo sottoscritto l'impegno per l'avvio di un tavolo di concertazione. La condizione per la nostra partecipazione al tavolo è stata che fin dal primo momento la possibilità di una discussione attorno alla percorribilità dell’avvio del processo di dismissione di parte dei poligoni e l’individuazione di misure di riequilibrio e armonizzazione, in termini di riduzione quantitativa e qualitativa, dell’incidenza delle attività militari. Nonostante il percorso avviato, ci siamo ritrovati una imposizione unilaterale che ritengo invece debba essere ricondotta al tavolo avviato a gennaio, nel quadro di un discorso più generale". A questo proposito il Presidente ha messo l'accento su alcuni risultati già ottenuti, come la sospensione delle esercitazioni nei poligoni durante l'intero periodo estivo, dal primo giugno al 30 settembre.

Francesco Pigliaru ha poi fatto un riferimento al Libro bianco della Difesa: "Una riflessione inoltre è necessaria rispetto alla prossima approvazione, secondo quanto dichiarato dalle autorità militari, del Libro bianco della Difesa in seno al Consiglio supremo della Difesa. Nel Libro bianco saranno delineate le strategie di difesa e gli assetti addestrativi. La preoccupazione nasce dal fatto che la sua redazione non è stata preceduta da alcuna interlocuzione con noi, e non sappiamo quanto queste scelte andranno ad impattare sulle nostre servitù".

Francesco Pigliaru ha poi ribadito come "questa sia l'occasione per il Governo di rimediare al grave danno fatto all'arcipelago con l'interruzione del percorso di sviluppo pensato intorno al G8 e finanziato con ingenti risorse pubbliche, moltissime delle quali nostre. E' il momento di esigere che quel percorso venga ripreso in tempi rapidissimi con risorse adeguate".