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Fesr, evento lancio a Monteclaro con Pigliaru e Paci. 930 milioni per cambiare la vita dei sardi e uscire dalla crisi

I finanziamenti saranno utilizzati per garantire supporto alla ricerca e allo sviluppo di almeno 1576 imprese sarde, agevolare il credito e creare infrastrutture informatiche, sostenere il settore dell’energia e lo sviluppo turistico.
CAGLIARI, 25 SETTEMBRE 2015 - Fare bene poche cose, che siano chiare e visibili e che abbiano un impatto decisivo sulla vita delle persone, spendendo in fretta e bene i finanziamenti a disposizione: il futuro della Sardegna, della sua economia, delle nuove opportunità di occupazione passa anche dai fondi europei. È il messaggio del presidente della Regione Francesco Pigliaru e dell'assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci all'evento lancio del Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) al Parco di Monteclaro, 930 milioni per la programmazione 2014-2020 destinati all'innovazione e alla competitività delle imprese per aiutare la Sardegna a imporsi come protagonista sui mercati internazionali. Con il capo della Giunta e il suo vice, che si sono detti certi che l'Isola ce la farà a uscire dalla crisi, rappresentanti dell'Agenzia per la Coesione Territoriale e della Commissione Europea che ha approvato il Fesr a luglio.

I finanziamenti saranno utilizzati per garantire supporto alla ricerca e allo sviluppo di almeno 1576 imprese sarde, agevolare il credito e creare infrastrutture informatiche, sostenere il settore dell’energia e lo sviluppo turistico. Dei 930 milioni, 213 sono destinati alla competitività del sistema economico, 164 alla valorizzazione turistica e culturale, 150 all'efficienza energetica, 130 all’agenda digitale, 128 a ricerca e innovazione, 55 ad ambiente e prevenzione del rischio idrogeologico, 51 a inclusione sociale e povertà. Decisivi per il via libera da Bruxelles, l'applicazione della programmazione unitaria dei fondi e della S3, la Smart Specialisation Strategy, ovvero l'innovazione applicata anche ai settori tradizionali per favorirne l'internazionalizzazione.