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Latte bovino, Falchi: crisi del comparto nazionale rischia di colpire anche la Sardegna

"In Sardegna - ha spiegato l'assessore Falchi - la situazione è migliore rispetto al resto d'Italia grazie alla presenza di una realtà cooperativa locale che riesce ancora a collocare le produzioni a prezzi più vantaggiosi rispetto al resto del Paese. Ma la grave crisi può presto estendersi anche alla nostra regione se non si perseguiranno strategie in grado di rilanciare il comparto a livello nazionale ed europeo".
Latte
CAGLIARI, 11 NOVEMBRE 2015 - "Gli allevatori meritano tutta la nostra solidarietà perché gli attuali livelli di prezzo rischiano di uccidere una delle filiere zootecniche più importanti del Paese che esprime produzioni di altissima qualità". Lo ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, commentando le manifestazioni degli allevatori di bovini promosse a livello nazionale e regionale per protestare contro i prezzi bassi del latte che costringono numerose imprese del comparto a lavorare e produrre in perdita.

"In Sardegna - ha spiegato l’esponente della Giunta Pigliaru - la situazione è migliore rispetto al resto d'Italia grazie alla presenza di una realtà cooperativa locale che riesce ancora a collocare le produzioni a prezzi più vantaggiosi rispetto al resto del Paese. Ma la grave crisi può presto estendersi anche alla nostra regione se non si perseguiranno strategie in grado di rilanciare il comparto a livello nazionale ed europeo. Auguriamo al ministro Maurizio Martina, interessato attivamente della questione, che il tavolo nazionale costituito ad hoc trovi presto soluzioni percorribili e condivise da tutti gli attori della filiera. Da parte nostra - ha proseguito l’assessore - restiamo a disposizione degli allevatori sardi per verificare il contributo che la Regione può fornire nell'affrontare la situazione. Una crisi di questa gravità, se prolungata nel tempo, rischia di incidere negativamente anche sul comparto ovino che al momento sta invece godendo di una relativa stabilità dei prezzi. È anche per prevenire eventuali ripercussioni negative della crisi del latte bovino - ha concluso Elisabetta Falchi - che stiamo alacremente lavorando alla costituzione dell’Organizzazione Interprofessionale del comparto lattiero-caseario ovino".