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Entrate, una regola certa e 1600 milioni in più

Settecento milioni di euro in più ogni anno dall'IRPEF, milleseicento milioni dall'IVA. Le norme del disegno di legge della Finanziaria, approvato dal Governo, ridefiniscono la compartecipazione della Regione Sardegna al gettito fiscale, in modo certo e definitivo. Nuove competenze, compresa quella sul demanio.
CAGLIARI, 2 OTTOBRE 2006 - La Finanziaria varata dal Governo può rappresentare una svolta per la Sardegna e per questo occorre un'azione unitiaria da parte delle forze politiche. L'ha sottolineato il presidente della Regione Renato Soru, nel suo intervento nel pomeriggio in Consiglio regionale. "La Manovra varata dal Governo ci permetterà di immaginare una Sardegna diversa con un miliardo e mezzo di euro in più ogni anno", ha spiegato Soru, illustrando le ricadute nell'isola degli accordi raggiunti con l'Esecutivo e inseriti nella Finanziaria.

Il Governatore ha ricordato che i sardi, nella vertenza sulla compartecipazione delle entrate fiscali "sono rimasti uniti e questa unità deve essere mantenuta perché quello del Consiglio dei Ministri è ancora un disegno di legge che ha bisogno di essere discusso e approvato dai due rami del Parlamento". Precisando che le risorse aggiuntive saranno versate a regime dal 2010, il presidente della Regione sarda ha aggiunto: "C'é un periodo transitorio piuttosto lungo. Non si parte subito, ma i periodi si colmano. E' importante acquisire queste nuove regole di compartecipazione. Per il 2007 i benefici non saranno superiori a 200 milioni, nel 2008 a 250, nel 2009 a 400. Ma poi, se tutti insieme porteremo a casa il risultato, il valore di un miliardo e mezzo ci consentirà, ad esempio, di avere 15mila case popolari, un ospedale come il Brotzu di Cagliari, un'autostrada da Cagliari a Sassari. Ogni anno".

In poco più di dieci minuti, il presidente della Giunta ha illustrato i contenuti dell'articolo 102 del disegno Finanziaria approvato dal Consiglio dei Ministri e che, dal 2010, porterà nelle casse regionali un miliardo e mezzo di euro in più ogni anno. Soru ha, innanzittutto, difeso quanto previsto nel Bilancio 2006 ricordando che "le previsioni sull'Iva vengono puntualmente realizzate".

"Il testo è importante - ha detto - perché ci restituisce quello che noi immaginavamo dovesse essere concesso maggiormente per 240 milioni e una dilazione per altri 500 milioni per gli anni 2004, 2005 e 2006". Dopo aver ricordato che in due anni il deficit è sceso da 1,3 miliardi a 170 milioni, ha spiegato che alla compartecipazione non vengono più sottratti tutti i tributi dei pensionati, dei militari, dai dipendenti statali (prima versati fuori dalla Sardegna).

Questa novità vale 650 milioni ai quali si aggiungono 50 milioni Irpeg e 200 milioni "dalle altre imposte sulle quali non avevamo nulla, mentre adesso si parla di sette decimi di tutte le entrate dirette e indirette che ci mette al riparo". Per quanto riguarda l'Iva, il presidente della Regione ha detto che è stata chiesta "la compartecipazione in termini fissi calcolata su quanto - più di due miliardi - effettivamente pagata dai consumatori sardi in base ai dati Istat". In concreto, entreranno in cassa 1.750 milioni. Ha riconosciuto che il periodo transitorio è piuttosto lungo ("ma i periodi si colmano") e ha aggiunto che la Regione si fa carico della spesa di 920 milioni, oggi versati dallo Stato per la Sanità. Su sollecitazione del ministro dell'Economia Padoa Schioppa, poi ha detto di ritenere utile assumere competenze nuove su trasporto pubblico locale, continuità territoriale e Agenzia del Demanio, con un onere stimato intorno ai 100 milioni. "E' rilevante - ha concluso - che la Regione Sardegna inizi a gestire il demanio affinché non succeda più che un bene possa esserci sottratto". (ANSA).


Le comunicazioni del Presidente al Consiglio regionale