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Psr, Pigliaru e Falchi a Bitti: puntiamo su aggregazione, filiere e qualità

"Sappiamo bene che l'oscillazione del prezzo del latte è un problema che dobbiamo trovare il modo di gestire. È determinata da molti fattori, ma c’è un modo per riuscire a stabilizzare il prezzo a livelli alti: arrivare ad avere mercati di riferimento più ampi e aggredirli proponendo prodotti diversi". Così ha detto il presidente Pigliaru.
BITTI, 29 FEBBRAIO 2016 - Prima uscita ufficiale nei territori, dopo gli ultimi via libera dell’Autorità di Gestione, per il Programma di sviluppo rurale 2014-2020. La presentazione si è tenuta questa mattina a Bitti, uno dei territori a maggior vocazione agropastorale di tutta l’Isola. All’iniziativa ha partecipato anche il presidente della Regione Francesco Pigliaru, già impegnato in prima mattinata a Oliena in un incontro dedicato ai Parchi. Pigliaru ha raggiunto a Bitti l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, e il direttore dell’Assessorato, Sebastiano Piredda, durante l’illustrazione delle nuova programmazione agricola. Nella sala della ex Pretura, affollata da imprenditori agricoli, tecnici del settore e amministratori del territorio, le parole d’ordine sono state: aggregazione, strutturazione delle filiere e valorizzazione delle produzioni di qualità.

Prezzo del latte ovino. "Sappiamo bene che l’oscillazione del prezzo del latte è un problema che dobbiamo trovare il modo di gestire. È determinata da molti fattori, ma c’è un modo per riuscire a stabilizzare il prezzo a livelli alti: arrivare ad avere mercati di riferimento più ampi e aggredirli proponendo prodotti diversi. Il nostro formaggio è un’eccellenza e dobbiamo essere più bravi che in passato: smettiamo di puntare su un solo prodotto, in una sola versione e per un solo mercato. È come investire tutti i nostri risparmi in una sola azione”, ha spiegato il presidente Pigliaru facendo riferimento all’export del Pecorino Romano negli USA.

“La strategia da condividere è avere canali di esportazione molto più articolati e per molti più prodotti. Ciò permette ai produttori di avere più vie aperte e quindi maggiori possibilità di successo, limitando il rischio di dover sottostare a posizioni dominanti che fanno bene solo a chi ne può godere e che, se gioca slealmente, ha la possibilità di rovinare il mercato. Il passaggio fondamentale è superare le contrapposizioni, iniziando da quella tra produttori e industriali, che devono condividere la stessa strategia per raggiungere il risultato. Poi quella con le istituzioni, capendo i rispettivi ruoli e trasformando la protesta in proposta, sentendoci squadra. Da parte nostra andiamo in questa direzione”, ha concluso Francesco Pigliaru. “Possiamo lavorare sulle certificazioni per le esportazioni e sulla promozione di politiche di marketing per la ricerca di nuovi mercati. E siamo sempre pronti, ogni volta che arrivano proposte convincenti, ad ascoltare e a rimodulare le azioni per migliorare insieme”.

“In questa stagione – ha osservato l’assessore Falchi – le produzioni di latte sono aumentate grazie anche alle condizioni climatiche favorevoli e per governarne il prezzo è necessario che tutti gli attori della filiera si siedano attorno a un tavolo e ragionino su produzioni, trasformazioni e mercati di vendita". L’Assessorato dell’Agricoltura ha promosso gli incontri per favorire l’organismo dell’interprofessione, uno strumento attraverso cui tutti i portatori di interesse del settore lattiero-caseario ovino possono mettere sul piatto gli interventi per ridurre al minimo le flessioni di mercato delle vendite dei formaggi e quindi del prezzo del latte. "Come Giunta - ha annunciato la titolare dell’Agricoltura – stiamo ragionando anche sull’istituzione di un fondo di garanzia per le esigenze finanziarie aggiuntive generate dal surplus di latte. Stiamo lavorando inoltre per favorire l’aggregazione dei produttori per vendere all’estero e polverizzare una certa quantità di eccedenze e, infine, sullo stoccaggio incentivato con un intervento dedicato all’acquisto di partite da destinare agli indigenti. Proprio qualche giorno fa a Roma, durante un incontro con il ministro del Mipaaf Maurizio Martina, abbiamo chiesto che le azioni promosse dal Governo per la salvaguardia del comparto lattiero caseario bovino vengano estese anche all’ovino".

Ritardi sui pagamenti. Sui ritardi dei pagamenti del Programma di sviluppo rurale, la titolare dell’Agricoltura ha spiegato che, dal mese di gennaio, Agea (l’Organismo pagatore nazionale in agricoltura) sta procedendo all’allineamento dei codici delle Misure sul proprio sistema informatico. Un aggiornamento che si rende sempre necessario nel passaggio da una programmazione a un’altra, come accaduto fra quella del 2007-2013 e del 2014-2020. "È comprensibile - ha detto l’assessore - il malcontento degli allevatori che attendono da mesi il pagamento delle domande dei PSR che la Regione Sardegna ha istruito e inviato a Roma ormai da mesi. Dalle ultime interlocuzioni con Agea ci è stato detto che a breve dovrebbero ripartire tali pagamenti”.

L’anima del PSR. “Abbiamo aziende piccole e di conseguenza non possiamo competere con i sistemi agricoli di altri Paesi – ha puntualizzato Falchi – Noi abbiamo tuttavia una peculiarità che altri non possiedono: la qualità. Una ricchezza unica e irripetibile. Il nostro territorio, l’ambiente, i pascoli dove nascono e crescono i nostri animali sono specificità che non si possono replicare in altri contesti. Dobbiamo quindi dire che il nostro punto di forza è la qualità dei prodotti. Per questo abbiamo deciso di valorizzare il benessere degli animali con oltre 225 milioni di euro. Vogliamo che il benessere animale diventi la nostra arma commerciale. Si tratta di un elemento di grande marketing perché i consumatori sono sempre più attenti a questi aspetti, dove il benessere degli animali vuol dire qualità delle produzioni", ha aggiunto l’esponente della Giunta Pigliaru. Per la prima volta, dopo gli ottimi risultati raggiunti in un decennio dal benessere degli ovini, la Regione ha deciso di estendere la Misura ai bovini da carne, da latte e ai suini per il raggiungimento dell’eradicazione della Peste suina africana.

Bandi a sportello. Importante novità contenuta nel PSR riguarda l’istituzione, in forma sperimentale e solo per alcune Misure, dei bandi a sportello. “Con l’istituzione dei bandi a sportello puntiamo a ridurre di almeno 255 giorni le procedure burocratiche e a far crescere notevolmente la qualità dei progetti posti a finanziamento”. Lo ha spiegato Falchi, nell’illustrare gli interventi dedicati alla sburocratizzazione dei bandi. “È nostro obiettivo – ha precisato l’assessore – snellire le procedure così da ottimizzare l’utilizzo delle risorse a disposizione. A tal proposito abbiamo individuato modalità di selezione che semplificano e accelerano l’ottenimento dei finanziamenti e che evitano ai nostri imprenditori di sostenere spese e investimenti non essenziali o non prioritari per le loro aziende. Tali spese, in passato, erano spesso previste unicamente per acquisire alta premialità che garantiva un buon posizionamento in graduatoria”. I nuovi bandi resteranno aperti per un circa un anno e, una volta presentati i progetti che dovranno essere immediatamente cantierabili, l’Amministrazione regionale avrà circa 60 giorni di tempo per rispondere positivamente o negativamente.

Durante la presentazione si è poi parlato di interventi sulla viabilità rurale, di banda larga e della flessibilità di gestione che caratterizza il nuovo PSR su cui, a seconda delle necessità che si verranno a manifestare durante la sua applicazione, potranno essere apportate modifiche e spostamenti di fondi da una Misura a un’altra. A chiudere i lavori il sindaco di Bitti, Giuseppe Ciccolini, e l’assessore comunale dell’Agricoltura, Giuseppe Pala, che ha coordinato un breve dibattito fra i partecipanti e i rappresentanti regionali.