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Shoah. Firino agli studenti del Gramsci di Monserrato: "Conoscere la storia perché l'orrore non si ripeta"

"La Regione ha sostenuto dei viaggi per giovani studenti nei lager nazisti - ha detto Firino - perché siamo convinti che essere fisicamente in quei luoghi aiuti a capire, almeno in parte, la tragicità della storia che studiamo sui libri e della cui espressione più concreta abbiamo poca contezza".
assessore firino
MONSERRATO, 9 MARZO 2016 – "Le testimonianze dirette, lo studio della storia più recente, come i fatti della Shoah, sono momenti di fondamentale importanza per la formazione dei più giovani e degli studenti, ed è per questa ragione che gli insegnanti e le scuole devono essere in prima linea nell’educare i ragazzi alla rielaborazione e alla trasposizione più attuale di questi accadimenti. Il senso di questa giornata è tutto nelle parole di Primo Levi: Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario. Ed è fondamentale che resti sempre vivo l’orrore di ogni forma di discriminazione, sfociata sino allo sterminio di massa, perché tutto ciò non si ripeta. Penso alla situazione odierna, e il mio pensiero va - solo per fare un esempio di attualità - ai migranti e alle oggettive difficoltà che loro vivono". A dirlo, questa mattina, l’assessore della Pubblica Istruzione e Cultura Claudia Firino, intervenuta all’iniziativa “Per non dimenticare” all’istituto Alberghiero di Monserrato “Antonio Gramsci”, organizzata per presentare il libro "Sonderkommando Auschwitz" di Shlomo Venezia, alla presenza della moglie Marika Venezia, che ha raccontato agli studenti i suoi 55 anni di vita trascorsi accanto al marito, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz Birkenau dove era stato deportato.

"La Regione ha sostenuto dei viaggi per giovani studenti nei lager nazisti - ha proseguito Firino - perché siamo convinti che essere fisicamente in quei luoghi aiuti a capire, almeno in parte, la tragicità della storia che studiamo sui libri e della cui espressione più concreta abbiamo poca contezza. Le discriminazioni nascono spesso da banalità, da preconcetti che diventano cattive politiche prive di umanità. Giornate come questa, testimonianze forti come quelle di Marika Venezia, hanno l’alto valore morale di raggiungere un obiettivo: evitare che gli uomini ripetano i loro errori nella ciclicità che spesso la storia propone".